«Ecco i punti da cui la filiera deve ripartire»

Bartolomei (Conad): «Vi spiego perché l'ortofrutta è il reparto del futuro»

«Ecco i punti da cui la filiera deve ripartire»
Nell'ortofrutta bisognerebbe ripartire dai fondamentali, dalle cose semplici, da pochi concetti che, però, vanno portati sino in fondo. Professionalità degli operatori, trasparenza e differenziazione dell'offerta, cura del reparto, qualità del prodotto e, perché no, qualche coccola al cliente. Se gli attori della filiera comprendono le esigenze e trovano le sinergie per arrivare al cliente finale nel migliore dei modi - ha spiegato ieri nella nostra diretta Facebook il responsabile acquisti ortofrutta di Conad Nord Ovest, Daniele Bartolomei - allora si può essere ottimisti, perché l'ortofrutta è il reparto del futuro".

Il faccia a faccia tra il manager Conad e Roberto Della Casa (managing director di Agroter e Italiafruit News) è stato vivace e ricco di contributi e spunti arrivati dal pubblico (clicca qui per rivedere la trasmissione). Al centro della discussione l'analisi del mercato di oggi, uno sguardo a quello di domani e poi le relazioni di filiera, indispensabile per portare valore alla produzione ortofrutticola italiana.

Bartolomei ha insistito su alcuni temi in particolare, a partire dalla formazione. "Serve professionalità, ai giovani va insegnato il mestiere e la passione per questo mestiere". Il cambiamento deve investire la produzione quando la distribuzione. E la catena in questi mesi sta studiando come "presentare il reparto in maniera diversa: con la nostra base sociale nei prossimi mesi discuteremo del reparto ortofrutta del futuro".



Insomma, non bisogna focalizzarsi solo sull'aspetto Covid, che comunque ha influenzato e sta ancora influenzando le vendite. "Fino a maggio abbiamo registrato numeri di grande rilievo, nel periodo estivo c'è stato un ridimensionamento e ora ci stiamo riassestando sui livelli pre lock down", la sintesi di Bartolomei, che evidenzia come nelle aree turistiche, soprattutto città d'arte, le prestazioni dei pdv non siano particolarmente positive. Il manager Conad è preoccupato della frenata della quarta gamma, "la categoria che esce maggiormente penalizzata dalla pandemia", ma l'insegna continuerà nel suo progetto per ampliare gli spazi refrigerati da dedicare ai prodotti servizio. "Nel dicembre scorso stavamo approcciando il ripensamento delle strutture refrigerate - ha detto - andremo avanti su quella logica. Il reparto va ripensato in maniera diversa: dobbiamo mostrare che facciamo del confezionato, dobbiamo governarlo centralmente e non all'interno del punto vendita".

Per la nuova strategia fari accesi sul cliente, che "vuole essere più coccolato di prima, avere più garanzie. Ma vedo la voglia di spendere risorse in un reparto come il nostro. Un reparto dalle giuste dimensione, con una struttura bella, qualità vera dei prodotti e capacità di presentare un mix nell'offerta tra prodotti servizio, qualità e anche convenienza. Un tema, quest'ultimo, da cui non possiamo prescindere. Però... quest'estate ho scoperto che si può vendere l'anguria a 1 centesimo!".

E qui entra in ballo un tema cruciale. "C'è un costo di produzione - ha rimarcato Bartolomei - facciamolo capire! E' l'unico elemento per vincere tutti assieme: non possiamo permetterci di distruggere, nella testa della gente, il valore di un prodotto". E se i consumatori, come rileva il Monitor Ortofrutta di Agroter, non riscontrano più la differenza tra discount e supermercati, la Gdo deve mettersi sull'attenti. "O giochiamo la loro stessa partita - ha concluso il responsabile acquisti ortofrutta di Conad Nord Ovest - oppure bisogna spingere sulla diversificazione. La nostra scommessa è quella di far capire ai nostri fornitori e ai nostri associati che è arrivato il momento di fare le cose assieme".

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