Carrefour porta la tecnologia in campagna

Nuovi progetti per l'ortofrutta a marchio. Panzeri: ecco come usiamo il digitale

Carrefour porta la tecnologia in campagna
La Gdo può essere di grande stimolo per la filiera ortofrutticola in fatto di digitalizzazione e ricerca della sostenibilità. E la Marca del distributore può essere la cinghia di trasmissione per avviare esperienze innovative tra produzione e distribuzione, come sta facendo Carrefour Italia. Blockchain, packaging sostenibile, tutela delle api, comunicazione... tanti aspetti per un'offerta più trasparente e invitante agli occhi del consumatore.

Lo ha spiegato ieri Giovanni Panzeri, direttore Mdd Carrefour Italia, partecipando all'appuntamento del Marca Training Program "Le frontiere dell'innovazione nella supply chain della Mdd: trasparenza, digitale e collaborazione".

Giovanni Panzeri Carrefour

La transizione alimentare di Carrefour poggia su una visione strategica dei prodotti a marca privata. Il Gruppo, ha ricordato il manager, è impegnato a diventare il primo rivenditore di biologico.

"Per dare trasparenza e informazioni maggiori ai nostri clienti abbiamo adottato la tecnologia blockchain sulle filiere del pollo all'aperto, arance tarocco, limoni di Sicilia e latte microfiltrato - ha detto Panzeri - I consumatori, soprattutto in questo momento, fanno molta attenzione a ciò mangiano e da dove arriva il cibo. All'interno della blockchain ora ci prepariamo a fare un altro passo per digitalizzare l'ultimo anello che ci mancava, che in realtà è il primo: la campagna. Con la tecnologia X Farm abbiamo pensato a una piattaforma degli agricoltori per gli agricoltori ed è in sviluppo sulle produzioni di agrumi siciliani: i quaderni di campagna sono digitalizzati e inseriti su smartphone, con la possibilità di inserire dati di sensori ambientali sul territorio per interventi di agricoltura di precisione, per esempio dati igrometrici e relativa irrigazione. Questa applicazione scarica i dati sulla blockchain, c'è una perfetta integrazione per una filiera completamente controllata e monitorata in modo digitale".



Tra i progetti innovativi di Carrefour va avanti Tutela delle api (e di tutti gli insetti utili all'attività di impollinazione). Un progetto attivo sulle filiere di arance, limoni, clementine, pere, angurie, meloni, zucchini e pomodori e che è in fase di sviluppo sull'uva da tavola. Si tratta di prodotti ortofrutticoli coltivati senza l'uso di principi attivi dannosi per le api, frutteti in cui sono previste zone di rifugio e con il Crea i produttori di Carrefour hanno definito capitolari di produzione specifici per raggiungere questi obiettivi. "Su questo progetto abbiamo riscontrato molto interesse da parte dei produttori - ha sottolineato Panzeri - E probabilmente quest'anno raccoglieremo il primo miele proveniente dai frutteti che adottano questa produzione rispettosa delle api".

Sul fronte del packaging l'obiettivo è quello di diminuire del 5% - rispetto al 2018 - la quantità di imballaggi immessi sul mercato entro il 2022. Mentre il pack dovrà essere 100% riciclabile, riutilizzabile o compostabile per tutti i prodotti a marchio Carrefour entro il 2025. La linea mele bio dell'insegna, ad esempio, sta per essere certificata Fsc eliminando tutto il film in plastica.

"Abbiamo stretto una partnership con Fruttagel per i nostri nettari - ha spiegato Panzeri - Le bottiglie in Pet sono state sostituite con confezioni Tetra Edge LC30: abbiamo così ridotto la quantità di plastica presente nel packaging del 71% e abbiamo ridotto le emissioni di gas serra del 48%".



Il digitale, però, riguarda anche la catena stessa. La spesa online ora vale il 4% del giro d'affari dell'insegna, i social sono utilizzati per avere un feedback in tempo reale da parte dei consumatori mentre il sito internet è stato sfruttato anche per il lancio di nuovi prodotti, come le zuppe fresche di verdure. All'interno del portale, poi, ci sono dei veri shop in shop, dedicato alle varie proposte Mdd, in cui si raccolgono anche giudizi e valutazione dei consumatori. Come fa Amazon.

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