Kiwi, la stagione più difficile

Si avvicina la raccolta del verde: aspettative, pericoli e possibili sorprese

Kiwi, la stagione più difficile
Nella scorsa campagna la produzione italiana di kiwi verde, varietà Hayward, ha raggiunto il suo minimo storico, contraendosi di almeno 100mila tonnellate rispetto all’annata precedente. Anche quest’anno si raggiungerà un nuovo picco negativo: come indicano le stime produttive del Cso Italy, diffuse a metà settembre, si ipotizza infatti una riduzione dei volumi nell’ordine del 4% sulla stagione 2019/20 a fronte dei danni causati dal gelo primaverile, dalla morìa e dall’asfissia radicale.

Le condizioni di questa campagna, che qui in Italia inizierà a metà/fine ottobre, portano i nostri produttori di Hayward ad avere aspettative molto buone circa i prezzi all’origine. Aspettative che, però, non sarà facile rispettare dal punto di vista commerciale per questo frutto che l’Italia esporta in tutto il mondo. Come si è già visto con diversi prodotti estivi come pesche e nettarine, il consumatore “stoppa” gli acquisti non appena trova un prezzo al dettaglio che supera un certo livello. Le strutture commerciali dovranno dunque essere brave nel trovare il giusto punto di equilibrio con la propria clientela, nella speranza che la concorrenza estera, e in particolare greca, possa essere non troppo oppressiva. Si confida, ovviamente, sulla tenuta e sulla qualità (forma e colore) del kiwi nazionale per poter fare un po' la differenza.



La prima Regione d'Italia che inizierà le raccolte dell'Hayward è la Calabria, dove in alcuni appezzamenti le attività in campo dovrebbero cominciare alla fine della prossima settimana. Qui l'aspetto del prezzo è già un tema molto caldo: “Con le richieste spropositate in termini di prezzi all'origine, attesi e sperati dai produttori calabresi, si rischia di deviare la domanda verso altri Paesi, Grecia in primis. L'intera filiera regionale del kiwi potrebbe pagare caro questo aspetto", dice a Italiafruit News Gianni Romeo, export sales manager dell’Op Natura che produce e commercializza kiwi calabresi, per l’85% a polpa verde, oltre a clementine, arance e pesche. 

"Le quotazioni di vendita, come sempre, si faranno in funzione di quella che sarà la richiesta vera e propria in termini quantitativi e la capacità di spesa dei consumatori, la quale oggi, purtroppo, sta un po’ mancando nei vari continenti del mondo. Per adesso siamo abbastanza spaventati dalla Grecia, che dovrebbe presto arrivare sul mercato, e anche dal Portogallo che sta diventando un importante Paese fornitore di kiwi”.

“Sappiamo bene che quando un prodotto ortofrutticolo comincia a costare troppo, i consumi si ridimensionano in modo determinante”, aggiunge dal canto suo Demetrio Parlapiano dell’omonima azienda di Latina specializzata nella coltivazione del kiwi Hayward in agricoltura biodinamica e biologica. “Nel nostro territorio molti produttori hanno perso la metà dei propri impianti di verde a causa della morìa. Queste aziende, di conseguenza, avranno bisogno di prezzi doppi per poter essere remunerate in un ambiente di mercato globalizzato, dove Paesi come Grecia, Portogallo e Spagna fanno sempre più concorrenza all’Italia”. 



Insomma, ci aspetta una sfida non facile da superare. Anche perché le condizioni ambientali dell’annata non sono state eccezionali e la prevalenza del prodotto nazionale dovrebbe presentare una pezzatura media, quindi non troppo sostenuta. Il contesto potrà diventare più chiaro non appena entrerà sul mercato la Grecia e, soprattutto, solo una volta che tutti gli areali produttivi dell’Italia termineranno le raccolte. A tal proposito potrebbe non mancare un aggiornamento al ribasso delle ultime stime del Cso. Come spiega infatti Fabio Spada, frutticoltore e vivaista di Brisighella (Faenza) che sta seguendo personalmente diverse raccolte in impianti di kiwi giallo nel territorio di Latina, "i produttori di Soreli stanno registrando quantità per ettaro inferiori alle aspettative di qualche settimana fa. I frutti non stanno riuscendo ad arrivare alle grammature attese, forse per via della stagione estiva molto calda. Mi aspetterei quindi delle sorprese anche per Hayward”, precisa.

“Sempre per quando riguarda il prodotto a polpa verde, per ora si sono concluse soltanto le raccolte della varietà precoce Green Light, molto scarse in Romagna nelle zone colpite dal gelo, con prezzi all’origine che si sono posizionati tra 0,70 a 0,9 euro il chilo - conclude Spada - Noi produttori romagnoli ci aspettiamo valori più alti per Hayward. Dobbiamo però sperare che l'offerta della Grecia non influisca negativamente sul prezzo del kiwi nazionale. Questo lo sapremo solo quando inizierà la campagna commerciale".

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