L'Osservatorio Waste Watcher in sinergia con Unitec

L'Osservatorio Waste Watcher in sinergia con Unitec
Durante il lockdown gli italiani hanno modificato le loro abitudini alimentari, la modalità di fruizione e gestione degli alimenti: le nuove tendenze sono evidenti nei dati di un’indagine dell’Osservatorio Waste Watcher della Campagna Spreco Zero condotta in sinergia con Unitec, con particolare riferimento al consumo di ortofrutta.

L’evoluzione ha portato a un approccio col cibo più equilibrato e consapevole, una dieta legata agli stili di vita e al regime nutrizionale mediterraneo, di cui è certificato il benefico impatto per la salute. Proprio la Dieta Mediterranea è al centro dell’incontro “Alimentare il futuro: la nutrizione ai tempi di covid-19”, in programma giovedì 8 ottobre alle 18.30, nell’ambito del Festival della Scienza medica 2020, in streaming sul sito del Festival bolognamedicina.it. Nel merito si confronteranno il presidente Unitec Angelo Benedetti, il nutrizionista Andrea Ghiselli, l’agroeconomista Andrea Segre’ e Maurizio Pessato, vicepresidente Swg. 

"L’obiettivo, adesso - spiega Segrè, presidente Caab/Fondazione Fico - è che la Dieta Mediterranea diventi stile di alimentazione e di vita nel lungo periodo, quando l’emergenza pandemica sarà finalmente passata. Nel frattempo, alle luce degli ultimi dati Waste Watcher è certamente un faro nelle scelte alimentari degli italiani: il 62% degli intervistati la considera un regime alimentare salutare e dichiara di averla introdotta nel proprio stile di vita pressochè regolarmente. Certamente gli intervistati concordano sulla utilità della Dieta mediterranea nella prevenzione dello spreco alimentare: fare ricorso a frutta e verdura fresca consente di calibrare l’acquisto e monitorare la fruizione del cibo nei pasti: questa l’opinione del 68% degli intervistati, solo il 6% sostiene di ritrovarsi spesso a dover gettare frutta e verdura fresca".

Come fare fronte alla questione spreco, in questo caso, e agire in chiave preventiva? "Due italiani su 3, il 67% dei consumatori – sottolinea il presidente Unitec Angelo Benedetti - considera utile suddividere frutta e verdura in base a diverse categorie di qualità, affinché ciascuna tipologia di prodotto possa essere scelta dal consumatore in base allo specifico utilizzo finale, quindi frutta fresca da mangiare, frullati di frutta e verdura, pietanze cotte. Ben sei italiani su 10 sono convinti che questa soluzione consentirebbe loro di prevenire lo spreco di frutta e verdura fresca: i consumatori, quindi, sono consapevoli della necessità di trovare modalità che permettano alla Grande Distribuzione di rispondere più efficacemente alle loro esigenze. Ben l’85% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di rimanere spesso o talvolta deluso, al momento del consumo, nell’incontrare un sapore diverso da quello riscontrato nel consumo dello stesso tipo di prodotto ortofrutticolo fatto in una precedente occasione. È necessario quindi che vengano ridotte al minimo le possibilità che il consumatore si senta deluso, con l’obiettivo di incrementare i consumi e certamente ridurre gli sprechi. È necessario che il consumatore possa riconfermare l’esperienza vissuta nella precedente occasione, che ritrovi gli stessi sapori, lo stesso grado zuccherino, la stessa consistenza. Il 67% degli intervistati conferma infatti l’utilità di una suddivisione di frutta e ortaggi in diverse categorie qualitative che possano soddisfare i gusti e le aspettative in modo più efficace. Il 60% degli intervistati ha anche affermato che questa suddivisione per categoria aiuterebbe a ridurre lo spreco alimentare". 

"Le tecnologie Unitec - prosegue Benedetti - sono un valido e affidabile alleato nella realizzazione di questi obiettivi. I sistemi elettronici avanzati che Unitec ha sviluppato, infatti, classificano frutti e ortaggi con estrema precisione e affidabilità secondo una molteplicità di parametri - qualità interna (es. morbidezza e grado zuccherino), qualità esterna (come l’integrità della pelle), calibro ottico, peso, colore - indipendenti gli uni dagli altri, dando così vita a tantissime possibilità di creare classi di prodotto, tutte diverse tra loro ma caratterizzate da una profonda omogeneità qualitativa all’interno di ogni classe".

Fonte: Ufficio stampa Osservatorio Waste Watcher