La morìa imperversa da Nord a Sud

Il Lazio supera il Veneto, colpita il 22% della superficie dedicata agli actinidia: i dati

La morìa imperversa da Nord a Sud
La moria del kiwi imperversa e fa danni da Nord a Sud, "attecchendo" anche in aree finora inesplorate: il Veneto, regione originaria, ha visto compromettere quasi 2mila ettari a partire dal 2012 a oggi, il Piemonte ci va vicino (1.700 ettari, di cui 400 abbattuti solo tra il 2019 e il 2020). Ma è il Lazio ad aver fatto segnare l'exploit più evidente negli ultimi tempi, tanto che le superfici interessate, stando alle rilevazioni del Cso Italy, sono ora le più estese del Paese (2.100 ettari, 900 solo nell'ultimo anno, con altri 900 che mostrano rese ridotte e quindi in grave sofferenza).  

Nel corso di quest'anno sono stati rilevati i primi casi in Basilicata e Campania, mentre in Calabria si valuta il coinvolgimento di un centinaio di ettari. Dal 2012 sono così oltre  5.900 gli ettari colpiti tra superfici morte ed impianti attualmente in grave sofferenza, per un dato percentuale del 22% della superficie nazionale.



Si confida nel gruppo di lavoro tecnico-scientifico istituito nei giorni scorsi con l'interessamento del Mipaaf per contrastare un problema sempre più diffuso, coordinare le attività di ricerca e definire linee guida per la gestione dell'emergenza. La task force dovrà definire i criteri di indagine per determinare le aree in cui si manifesta il fenomeno, indicare le misure utili a rallentarlo, stabilire le linee di ricerca multidisciplinari che affrontino gli aspetti legati alla relazione clima-suolo, alla fisiologia della pianta, ma anche agli organismi nocivi secondari.

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