La distribuzione strizza l'occhio al Grasp

Si lavora per assimilare lo standard alla Rete del Lavoro agricolo di qualità

La distribuzione strizza l'occhio al Grasp
Un'apertura importante dal mondo della distribuzione sul fronte delle certificazioni richieste ai propri fornitori. Se nel gennaio scorso, durante la fiera Marca, l'Associazione distribuzione moderna aveva annunciato che a partire dal “1° gennaio 2021 a tutti i fornitori agricoli diretti della distribuzione sarà richiesta l’iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità”, ora si sta seriamente valutando di valorizzare allo stesso modo lo standard Grasp, che all'interno della certificazione Global Gap valuta le buone pratiche sociali, in particolare la salute e sicurezza dei lavoratori.

A darne notizia è stato venerdì scorso, durante la nostra diretta dedicata al mondo della mela, il presidente di Coop Italia e dell'Associazione distribuzione moderna, Marco Pedroni (nella foto d'apertura la sua partecipazione a Think Fresh, in chiusura dell'articolo il suo video). “Le imprese della distribuzione che vogliono essere imprese di qualità e le imprese della produzione agricola che vogliono essere imprese di qualità, possono davvero collaborare insieme e fare della filiera una filiera forte e significativa, per i consumatori e il Paese”.

Pedroni riconosce che l'idea di rendere obbligatoria l'adesione dei fornitori agricoli alla Rete del lavoro agricolo di qualità ha portato ad alcuni risultati positivi, ma questi sono stati “forse troppo lenti, anche per la macchinosità del sistema”. A questo punto la distribuzione italiana sta valutando anche una strada parallela. “Crediamo che il Grasp possa essere in un qualche modo assimilato alla Rete del lavoro agricolo di qualità e vorremmo lavorare verso il Mipaaf e gli altri soggetti istituzionali perché questi due sistemi fossero integrati e comparati. Le scelte che vanno a favore di una filiera etica, pulita, trasparente e capace di creare un valore condiviso – conclude Pedroni  sono scelte assolutamente importanti”.



Attorno a questo ragionamento sulla certificazione etica della filiera può nascere una rinnovata collaborazione tra produzione e distribuzione. Durante la diretta di venerdì scorso, sul tema è intervenuto anche Fabio Sordi, direttore commerciale del Gruppo Selex. “Già nel 2019, in occasione del 55esimo anniversario del nostro gruppo, avevamo preannunciato ai nostri fornitori di ortofrutta a marca privata che avremmo chiesto entro la fine del 2020 l'iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità. Stiamo però verificando delle difficoltà con alcuni soggetti per motivi oggettivi e in questi casi accettiamo il Grasp come certificazione alternativa. Sono d'accordo col presidente Pedroni che dobbiamo concordare con Adm e Mipaaf una eventuale equipollenza delle due certificazione. Questa è una battaglia che dobbiamo fare insieme con la produzione, per il rispetto delle persone che lavorano per la nostra filiera. Nel momento in cui i clienti identificano la filiera come sporca, non si salva nessuno: dobbiamo lavorare insieme per la sostanza, per ripulire la filiera da ciò che crea danno alle persone e alla concorrenza. Tutti quanti siamo impegnati nel fare sforzi enormi e lo facciamo perché ci crediamo”.



Il direttore di Assomela, Alessandro Dalpiaz, è stato tra i primi a lavorare per un ulteriore riconoscimento del Grasp. “Oltre ventimila aziende ortofrutticole in Italia sono già certificate Global Gap e parallelamente adottano il modulo Grasp. Per questo è stato normale valorizzare questo schema. Grasp e Rete del lavoro agricolo di qualità mirano allo stesso obiettivo, quello di dare ampie garanzie che le aziende si comportano bene con i propri lavoratori. Il nostro intento sarebbe quello di formalizzarlo nel contesto del Sistema di qualità nazionale della produzione integrata, che governa la parte della difesa, delle pratiche agronomiche e oggi è integrata con la componente ambientale e sociale. Possiamo creare le basi per un sistema che dovrà essere condiviso, orientando il settore nella giusta direzione. La Rete del lavoro agricolo di qualità è pensata per l'oggi, il Grasp è riconosciuto a livello internazionale, avrà evoluzioni nel febbraio prossimo, entrerà nella nuova versione del Global Gap dal 2022 ed è in costante evoluzione – conclude Dalpiaz - Un sistema più dinamico e attinente per seguire quello che chiede la distribuzione e i cittadini”.


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