Il discount siberiano che vuole conquistare l'Europa

Russia, Germania e ora Serbia: layout essenziali, tanta Mdd e prezzi bassi per Mere

Il discount siberiano che vuole conquistare l'Europa
Il discount Mere, controllato dal gruppo siberiano Torgservis, vuole conquistare l'Europa. E dopo aver messo in fila tre punti vendita in Germania, prepara lo sbarco in Serbia. Sono 1.500 i negozi gestiti dall'omologo russo di Lidl in 10 Paesi, 800 dei quali solo in Russia. E l'obiettivo è ampliare il raggio d'azione delle proprie insegne Svetor ("Semaforo") e Mayak.

Come ha svelato il portale specializzato Retail Serbia, sono già stati acquisiti i siti dove aprire i negozi su suolo serbo e sarebbe ormai imminente il taglio del nastro dei primi supermercati. Per uno sbarco che, hanno anticipato i vertici de gruppo Torgservis, si prospetta in grande stile. All'insegna dello slogan "I prezzi più bassi ogni giorno".



Layout essenziale e sconti aggressivi, con listini mediamente più bassi del 20% dei competitor presenti nello stesso Paese: queste la politiche che ispirano il retailer in cui pallet e cataste di articoli prendono il posto degli scaffali e la Mdd copre circa il 95% dell’offerta, con un ventaglio di referenze che spazia dall’alimentare al pet food, passando per prodotti per la casa e abbigliamento. Irrisorio il costo di apertura di un singolo punto vendita nei Paesi dell'Est: circa 13mila euro.



Oltre alla Serbia l’azienda starebbe cercando di inserirsi nel mercato greco per ripetere il successo già ottenuto in Cina, Bielorussia e Kazakistan, oltre che in Polonia e Germania: in terra teutonica Mere, a partire dal 2019, ha iniziato una rapida scalata delle preferenze dei consumatori con meno potere d’acquisto, lanciando idealmente la sfida ad Aldi e Lidl.



Un discount "duro e puro", spartano e per questo distante anni luce, nel modo di proporre la merce, dalle insegne italiane che pure puntano sul "risparmio". Per questo, le possibilità di uno sbarco in Italia, da qualcuno già ventilato, paiono per il momento risibili. Sempre che la crisi economica non porti un ridimensionamento della capacità di spesa tale da rilanciare gli specialisti del risparmio... hard.

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