Effetto Draghi, 5 consigli per consolidarlo

Un’iniezione di fiducia di cui anche il nostro comparto deve fare tesoro

Effetto Draghi, 5 consigli per consolidarlo
Spero davvero che “Super Mario” ce la faccia. A prescindere dal governo politico o tecnico - e al di là della strategia di dettaglio per il contrasto alla pandemia - il suo arrivo sulla scena politica italiana ha cambiato lo stato d’animo dei nostri connazionali e, ancor più, dei nostri partner internazionali, per cui dobbiamo capitalizzare al meglio questa inaspettata occasione. Sono convinto che all’Italia in generale, ma anche all’ortofrutta in particolare, serva proprio un’iniezione massiccia di fiducia e di speranza, per tranquillizzare imprese e cittadini disorientati da mesi in cui si sono sentiti in balia degli eventi.

Prima mascherine no, poi mascherine sempre, anche da soli all’aperto; al ristorante sì ma solo a pranzo e se in zona gialla, con un congiunto e massimo due amici purché vivano nel tuo Comune o entro 50 km (calcolati come? Google Maps o in linea d’aria?); sì alla seconda casa, ma solo con il solito congiunto (è per questo che si impennano le separazioni!) e solo se di proprietà o se l’hai affittata prima del 15 gennaio. Ci mancavano solo provvedimenti basati sul segno zodiacale e poi avremmo esplorato tutte le possibili opzioni di segmentazione della popolazione.

Scusate se mi sono dilungato a descrivere alcuni provvedimenti, ma credo che la sfiducia che piano piano si è diffusa nel Paese dipenda anche dall’astrusità e dalla irrazionalità di taluni provvedimenti, sfociata in taluni casi nel ridicolo come per i banchi a rotelle, così da portare Mario Draghi ad essere accolto più come il “condottiero” che il primo ministro incaricato, chiamato a guidare il Paese nel bel mezzo della crisi più grave che abbia mai affrontato, impersonando il “capitano” del calcio vecchio stile che, al di là di come gioca, dà sempre sicurezza ai compagni nei momenti difficili.

Curriculum stellare, reputazione da Oscar, schivo tanto da sembrare timido ma, in realtà, granitico e consistente (ricorderete la celebre frase “whatever it takes”), lontano anni luce dal becero protagonismo da social della politica odierna, Draghi sembra fatto apposta per questa situazione, un fuoriclasse che mi auguro ci possa aiutare a introdurre un approccio più proattivo anche nel nostro comparto, per evitare che continui a subire – pur con grande resilienza – gli effetti della pandemia utilizzando poco le grandi opportunità che ci sta offrendo.



Nel clima di rinnovata fiducia che mi auguro saprà instaurare, a prescindere dagli aiuti che arriveranno, nell’agenda degli imprenditori del comparto ortofrutticolo suggerirei di metterei poche cose ma decisive per cementare il trend positivo dell’ortofrutta man mano che la situazione migliorerà. In ordine d’importanza:

  1. consolidare l’aumento dei consumi domestici usando le leve della salubrità e della qualità gustativa;
  2. recuperare con adeguate strategie di contrasto le poche categorie e segmenti colpiti dagli effetti collaterali del Covid, come la IV gamma, cogliendo l’occasione per agire sulle loro problematiche strutturali;
  3. razionalizzare i rapporti agricoltura-distribuzione, mettendo a profitto ciò che unisce nell’alzare il valore nell’ottica del consumatore come etica, salubrità, segmentazione coerente, così da limitare il più possibile le tensioni sui prezzi;
  4. recuperare e migliorare il rapporto con i consumatori finali utilizzando l’attenzione che il cibo e la cucina ottengono in questo momento "irripetibile" da parte delle persone, confinate loro malgrado a casa nel tempo libero;
  5. utilizzare in chiave strategica la grande pulsione della società verso la sostenibilità, ampliando l’azione dalle confezioni per progettare veri processi sostenibili basati sull’economia circolare.

A “Super Mario”, invece, mi permetto di dare un solo consiglio: faccia attenzione, hanno già cominciato a chiamarLa "Professore" e questo non è un buon segno. In bocca al lupo.

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