«Puntiamo alla ripresa con lo sblocco dell'Horeca»

Alla vigilia della nuova campagna, Primo Asparago insiste sulla valorizzazione dei prodotti bio

«Puntiamo alla ripresa con lo sblocco dell'Horeca»
Sono pronti ad arrivare sul mercato da metà della settimana 8 (ovvero l’ultima di febbario ndr) gli asparagi biologici dell’azienda veneta Primo Asparago. A favorire la precocità del prodotto sono le serre riscaldate in radice, in cui le piante vengono risvegliate in una ventina di giorni a partire dall’accensione delle caldaie (clicca qui per approfondire).

“Quest’anno abbiamo incrementato le superfici produttive sia in serra che in campo – spiega a Italiafruit News Renzo Moro, responsabile dell’azienda – in questo modo la produzione in primizia è aumentata del 30-40%. Anche grazie ai nuovi impianti che entrano in produzione quest’anno, ci aspettiamo volumi di circa di 130-140 tonnellate”.



E aggiunge: “Come sempre saremo sul mercato da fine febbraio per arrivare alla prima settimana di maggio. Al momento siamo ottimisti nel vedere che l’Horeca sta iniziando a sbloccarsi in questi giorni. E a breve, grazie alle vaccinazioni di massa, non escludiamo uno scenario di ripresa che possa ripercuotersi su tutti i settori distributivi, mercati rionali compresi”.

Quest’anno i prodotti di Primo Asparago continueranno ad essere presenti sui mercati all’ingrosso di Padova, Verona e Milano, con grande attenzione alle piattaforme autorizzate per la vendita biologica.
Allo stesso tempo, l’azienda sta sviluppando sempre di più la sua distribuzione sul mercato europeo, in particolar modo per le vendite destinate a Germania e Polonia. “Stiamo ragionando anche sulla Danimarca e sulla Cecoslovacchia – commenta il responsabile – mentre probabilmente ci toccherà escludere l’Inghilterra a causa degli alti costi introdotti con la nuova normativa Brexit”.



E conclude con un ragionamento sui trend del biologico: “L’interesse del mercato italiano per i prodotti biologici è ancora tiepido: mentre gli operatori europei hanno inserito il bio come prima scelta, sui mercati italiani i volumi sono ancora marginali. In generale, i consumatori sembrano più attenti dei grossisti al momento dell’acquisto. Una tendenza su cui serve ancora molta riflessione”.

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