Vendite in Gdo, il confronto è ancora in rosso

Vendite in Gdo, il confronto è ancora in rosso
Le nuove restrizioni, le zone arancione rafforzato, il rallentamento nella corsa alla somministrazione dei vaccini. Niente di tutto questo è riuscito a frenare la discesa delle vendite della Gdo in confronto ai dati degli stessi giorni di un anno fa. Nella decima settimana dell'anno, tra l'8 e e il 14 marzo, le vendite a valore sono crollate del 6,36%. Un dato che porta l'andamento complessivo di inizio 2021 a un +0,12%. In poco meno di un mese, è stato bruciato tutto il vantaggio accumulato inizialmente grazie a un gennaio in cui i carrelli erano stati riempiti a volontà.

Di conseguenza la prima metà del mese di marzo non può che trascinarsi dietro il segno meno. L'andamento parziale registra un -4,96%, lo stesso dato incassato nell'ultima settimana dal Nord-Est del Paese. Nella rilevazione di Nielsen, però, Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia-Giulia non indossano la maglia nera.



L'indumento tanto temuto dai ciclisti spetta invece al Sud: Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia vanno in negativo in doppia cifra facendo segnare un pesante -13,74%. Segno che, nella prima settimana di lockdown del 2020, l'assalto agli scaffali aveva riguardato volumi enormi.

Nel Nord-Ovest (Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte e Liguria) tra l'8 e il 14 marzo le vendite a valore nei supermercati sono diminuite del 4,15%. Ed è la prima area del Paese a peggiorare quanto fatto complessivamente da inizio anno, con un -1,18% degli affari rispetto agli stessi due mesi e mezzo dell'anno precedente.



Il Centro Italia, protagonista in negativo della precedente rilevazione, riesce a mantenersi al di sopra della media nazionale. Nei centri della grande distribuzione di Toscana, Umbria, Marche e Lazio gli scontrini sono stati più leggeri di 5,84 punti rispetto agli stessi sette giorni del 2020.

Fonte: La Repubblica