Mdd: crescono numeri, ruolo sociale ed ecologico

Dati e tendenze al convegno di Marca “Dall’emergenza al rilancio sostenibile"

Mdd: crescono numeri, ruolo sociale ed ecologico
Un ruolo economico ma anche - e sempre più - sociale ed "etico" quello della marca del distributore, secondo quanto emerso ieri nel webinar “Dall’emergenza al rilancio sostenibile: il contributo della Mdd”, organizzato da Adm - Associazione Distribuzione Moderna e da BolognaFiere all'interno di MarcabyBolognaFiere.



Al convegno, ricco di spunti e dati, hanno partecipato tra gli altri Massimo Viviani, consigliere Delegato di Adm, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Veronica De Romanis, professoressa di politica Economica Europea, Stanford University di Firenze e Luiss di Roma, Valerio De Molli, managing partner & Ceo di The European House – Ambrosetti, Alessandra Todde, viceministra del ministero per lo Sviluppo Economico e Marco Pedroni, presidente di Adm, del cui intervento scriviamo qui (clicca qui per l'approfondimento).

Nel 2020 gli acquisti di Mdd sono aumentati del 9,3% rispetto all’anno precedente, per un valore di 11 miliardi e 800 milioni di euro; un balzo che vale il 20% della quota di mercato, in ascesa dello 0,5% sul 2019 ma anche il 78% della crescita dell’industria alimentare nel mercato domestico e incide per l’8% sul fatturato totale dell’industria stessa. Lo scorso anno, la Mdd ha consentito alle famiglie un risparmio di oltre 2 miliardi di euro: circa 100 euro per nucleo familiare. 

L'ex private label - è stato detto - attiva una filiera di 1.500 imprese, di cui l’85% circa rappresentato da Pmi e il 92% italiano; sostiene una rete di 235mila occupati diretti e indiretti lungo l’intera filiera e consente l’entrata di tante Pmi "tricolori" nel mass market. Uno strumento di tutela del "made in Italy", di difesa della qualità e varietà della tradizione enogastronomica italiana, in sostanza, in un momento di straordinaria complessità come quello attuale.



L’analisi presentata ieri offre una lettura che integra i dati di mercato con l’analisi dei bilanci di 565 aziende partner della Mdd e un sondaggio condotto tra le stesse aziende e i gruppi della Distribuzione Moderna. Un articolato position paper, inoltre, sottolinea il ruolo fondamentale di continuità di servizio e di punto di riferimento per la comunità svolto dalla Dm nei mesi dell’emergenza pandemica. Una Dm che si candida a giocare un ruolo di primo piano nella ripartenza economica e verso un nuovo modello di società più orientato alla sostenibilità economica, ambientale e sociale, in linea con i 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“La Mdd rafforza la dimensione industriale e competitiva delle aziende partner – ha detto Valerio De Molli - Le aziende che fanno Mdd hanno performance economiche, occupazionali e reddituali migliori delle altre imprese del settore alimentare e incrementali al crescere della quota di fatturato generato tramite la marca stessa".



Il tutto mentre si intensifica il confronto tra gli attori della filiera agroalimentare sui grandi temi come il contrasto alle pratiche sleali, il no alle aste al doppio ribasso, la lotta al caporalato, il sostegno ai diritti dei lavoratori agricoli. "La Distribuzione Moderna sta portando avanti concretamente questi impegni e ha promosso la sottoscrizione di documenti d’intesa con le associazioni dell’industria di marca e del mondo agricolo per contribuire al percorso di integrazione della Direttiva UE 2019/633 nell’attuale quadro normativo nazionale.

E dopo l’impegno sottoscritto nel 2020, e confermato quest’anno, di richiedere a tutti i fornitori agricoli e alle aziende partner della Mdd l’iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, le aziende della Dm si sono impegnate ulteriormente ad accettare, per i propri fornitori, la certificazione secondo il modulo Grasp di GlobalGap, che - è stato detto - "ha tutti i criteri per essere considerata adeguata agli obiettivi di tutela e rispetto delle buone pratiche sociali, in particolare la salute e sicurezza dei lavoratori, e può essere ritenuta equivalente e alternativa all’iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità".

Assente Stefano Patuanelli (il ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha inviato un messaggio rimarcando l’importanza del “rilancio sostenibile”, e sottolineando come “ricostruire significa compiere scelte decisive per il futuro delle nuove generazioni”), la viceministra allo Sviluppo Economico Todde ha affermato convinta che “il settore agroalimentare è strategico per il nostro Paese e lo ha dimostrato ancora di più nel corso degli ultimi anni e in questo anno di pandemia: lo stato di emergenza conseguente alla pandemia ha evidenziato la centralità del settore, anche da un punto di vista strategico, non solo resistendo alla crisi ma contribuendo anche in maniera significativa al rilancio e alla ripresa necessari per l’Italia". 



La transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari è uniformemente considerata come una priorità strategica. E "l’Italia adotterà le migliori pratiche per la sostenibilità ambientale in un’ottica di transizione ecologica indispensabile per il rilancio e lo sviluppo del Paese”.

La valenza della Mdd è stata sottolineata anche da Bonaccini: per il presidente della Regione Emilia Romagna "abbiamo di fronte la sfida fondamentale di far convivere l'impresa, la sostenibilità e l'innovazione, mantenendo allo stesso tempo un rapporto stretto con le persone".

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