«Melanzane e peperoni, prezzi alti ma poche vendite»

Nappi (Campania Ortaggi): consumi a rilento, c'è più mercato per carciofi e pomodori

«Melanzane e peperoni, prezzi alti ma poche vendite»
Prezzi sostenuti ma poca "turnazione", per le principali referenze orticole, al Centro agroalimentare di Napoli (Caan): il grossista Alfredo Nappo di Campania Ortaggi sottolinea che la carenza di materia prima causata dalle recenti gelate incide sulle quotazioni innalzando i listini e, nel contempo, tenendo alla larga una buona fetta della clientela. "Le melanzane di Sicilia ieri erano quotate da 70 centesimi al chilo, mentre i peperoni, particolarmente toccati dall'emergenza, hanno toccato i 2,50 euro; sopra la media di stagione anche la zucchina, da 1 euro a 1,20, mentre quella con il fiore arriva a 2 euro il chilo".



Nappo ha notato "consumi leggermente più sostenuti per i pomodori sempre di provenienza siciliana, con il ciliegino attestato tra 1,70 e 2 euro, il piccadilly tra 1,50 e 1,80 con picchi 2 euro, i datterini da 2,50 a 3 euro, mentre il pomodoro da insalata oscilla tra 1,20 e 1,30; esaurito il tondo, vendiamo anche Marinda, in una forbice tra 2-2,50 fino a 3 euro a seconda della pezzatura, Cuore di Bue, tra 1,30 e 1,70, rosso a Grappolo da 90 centesimi a 1,10".



Il carciofo romanesco, ancora, aggiunge il grossista di Campania Ortaggi, navigava ieri intorno ai 2 euro a mazzo, il violetto sui 30 centesimi a testa: "Proprio il carciofo, proveniente in prevalenza da Paestum e Battipaglia, è uno dei prodotti più richiesti in vista della Pasqua. C'è però tanta merce gelata quindi invendibile, e siamo ormai verso la fine della campagna". 



In generale, conclude Nappo, i prezzi sono sostenuti anche per il prodotto d'importazione. "Purtroppo la gente dispone di pochi soldi e compra il minimo indispensabile. E noi grossisti risentiamo anche del fatto di non poter vendere al canale Horeca, chiuso o almeno fortemente limitato per le note problematiche di natura sanitaria".

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