Canale di Suez, «ripercussioni per l'ortofrutta»

Nave sbloccata, restano ritardi e disagi. Renella: export a rischio. Zanesco: poteva andar peggio

Canale di Suez, «ripercussioni per l'ortofrutta»
Il traffico nel canale di Suez riprende e il commercio mondiale tira un sospiro di sollievo. La portacontainer Ever Given, rimasta bloccata martedì scorso, è stata finalmente liberata ieri, dopo aver ostruito il canale lungo circa 190 km, anello di congiunzione per circa il 10% del commercio marittimo internazionale. Ogni giorno di fermo ha causato ritardi, disagi e costi ingenti. Anche per l'ortofrutta e in particolare per i prodotti provenienti da Nuova Zelanda e Asia.



Ma le ripercussioni non risparmiano neppure l'export Made in Italy, soprattutto con riferimento alle mele: "Ci sono nostri container spediti la scorsa settimana e in fase di imbarco nei porti italiani, con destinazione Far East asiatico, che potrebbero subire ritardi per il lungo blocco del canale", commenta Augusto Renella, export coordinator marketing R&D Manager di Naturitalia che invia oltremare le pomacee di Apot.



"Temiamo ci saranno disagi a lungo per le navi destinate a partire con rotta Suez; se gli spostamenti di date che interessano i porti italiani, al momento non quantificabili in termini temporali, saranno significativi, ciò comporterà l’impossibilità di spedire in alcuni mercati mediorientali ed asiatici per diverse specie ortofrutticole, riducendo il calendario della commercializzazione di alcuni prodotti in questa parte della stagione", conclude Renella. 

Più ottimista Fabio Zanesco, sales and marketing manager di Vip. "Meglio sia successo adesso che in un momento clou della campagna commerciale come dicembre o gennaio", spiega. "Le ripercussioni ci sono in termini di ritardi, ma se si limiteranno a una o due settimane non sarà una catastrofe... Le mele sono tra i prodotti meglio conservabili, quelle stivate erano ovviamente collegate alla catena del freddo". Nel medio-lungo periodo, Zanesco confida non si ripetano situazioni analoghe ed auspica un ritorno alla normalità: "Tra costi elevati dei noli e difficoltà a reperire container, è un periodo davvero complicato per il trasporto via mare". 



In totale sono quasi 400 le navi rimaste bloccate alle estremità e al centro del canale che collega il Mar Rosso al Mar Mediterraneo, secondo l'Autorità del Canale di Suez. "Questa situazione - il commento di Linda Carobbi, execvutive Mba dello spedizioniere internazionale Savino Del Bene - avrà un impatto per settimane, forse mesi".

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