Hzpc: «Così studiamo la patata ideale»

Rispondere alle esigenze della filiera è l'obiettivo della casa sementiera

Hzpc: «Così studiamo la patata ideale»
Conoscere le esigenze di produttori, confezionatori e consumatori è il primo passo per lavorare con costanza e qualità. E’ questa la filosofia della casa sementiera Hzpc, multinazionale olandese leader nella produzione di tuberi seme di patate. 

“Il nostro programma di sperimentazione prevede grande attenzione sull’impiego delle patate cioè la destinazione d’uso – spiegano a Italiafruit News il direttore della sede italiana Roberto Ravier e il tecnico agronomo Mauro Mazzei – è fondamentale comprendere le esigenze del produttore, del confezionatore e del consumatore finale per offrire loro delle varietà valide: per questo ogni anno Hzpc investe in innovazione e in nuovi progetti varietali”.

Una ricerca continua che parte dalla stazione sperimentale situata in nord Olanda, dove tutti gli anni vengono aggiornati i product profile ovvero le nuove prospettive richieste dai consumatori dei diversi tipi di mercato. “Dall’Olanda riceviamo materiale nuovo e dati sui cloni – continuano Ravier e Mazzei – dopo di che procediamo con l’allestimento di campi sperimentali: in questo modo verifichiamo se è possibile ottenere in Italia quanto già riscontrato in Olanda. Ripetiamo i campi di prova per due-tre anni, per validare i dati agronomici rilevati”.


Le varietà di patate Hzpc sono realizzate in Olanda ma i tuberi seme vengono prodotti anche in altre sedi europee, ad esclusione di Italia, Spagna e Portogallo. Una volta brevettata una nuova varietà, la casa sementiera ne è esclusivista per 30 anni. Ma non è facile individuare la giusta tipologia: “Serve una sperimentazione continua nei diversi Paesi – specificano i due responsabili – in questo percorso è tutta la filiera a influire, non solo il consumatore finale”.

Tre i criteri seguiti dalla casa sementiera per selezionare le giuste varietà: deve trattarsi di una patata facile da coltivare sia per il per il produttore di tuberi seme olandese, sia per  l’agricoltore italiano, quindi deve essere idonea al confezionamento alla trasformazione e conservazione, infine deve rispecchiare il gusto richiesto dal consumatore finale.
“Prima i consumatori erano portati ad acquistare patate di uso generico note con la dicitura ‘Adatte a tutti gli usi’ – commentano dall’azienda – oggi invece c’è una maggiore attenzione da parte del confezionatore all’individuazione delle esigenze dei consumatori, che sono disposti a pagare anche un prezzo più alto, pur di avere un prodotto che rispecchi le loro richieste”.
E continuano: “Va in questo senso anche il lavoro fatto per Campania Patate con le varietà Crisps4all destinate al consumo fritto anche domestico e le patate a pasta ferma Talentine. Questa partnership rappresenta uno dei nostri successi. Abbiamo in essere tanti altri progetti simili. Speriamo di ripartire a breve con cene dimostrative e comunicazione ‘dal vivo’”.


Come funziona il lavoro di selezione
Fino a dieci anni fa Hzpc lavorava su circa 250mila nuove possibili varietà (seedling). Oggi invece, grazie alle nuove tecniche di selezione assistita che consentono di velocizzare lo screening, riesce a partire con poco meno di un milione di seedling.
“Affinché un clone superi tutte le selezioni – sottolineano Ravier e Mazzei – dobbiamo aspettare almeno 10 anni, dopo di che si ottengono delle tipologie da introdurre nei diversi mercati. Per questo è fondamentale considerare le esigenze dei consumatori con apposite ricerche di mercato. Se in passato tra i fattori di scelta di una varietà dominava la produttività per ettaro, oggi pur rimanendo questo un fattore molto importante, anche gusto, lavabilità e conservabilità hanno assunto un ruolo rilevante".
E proseguono: “I campi sperimentali in Italia sono distribuiti in tutte le regioni e prendono in considerazione tutti i parametri agronomici e commerciali, soprattutto quelli climatici che sempre di più influenzano la selezione. In particolare le ‘patate ideali’ devono essere resistenti alle diverse condizioni atmosferiche e ai patogeni, oltre ad essere tuberi con una buona dormienza per migliorarne la conservabilità. Per evitare il problema del ferretto, ci stiamo focalizzando su varietà molto precoci: speriamo comunque che si possano a breve introdurre nuovi metodi di controllo di questi insetti per sostituire quelli revocati”.
Al momento Hzpc può contare sulla tipologia protetta Colomba, che è la più seminata in Italia e la più venduta sul mercato nazionale. Inoltre, l’azienda sta facendo ricerca sulla nutraceutica da una decina di anni e sono diversi i progetti pronti a partire.



Focus sul panorama italiano
“Rispetto a 20 anni fa, la produzione di patate in Italia è calata circa del 25% - precisano i due responsabili – ed è netta la differenza tra nord e sud Italia: al nord ci sono le strutture per immagazzinare e conservare il prodotto in modo da  garantire una programmazione nelle vendite mentre in Campania, Sicilia e Puglia la situazione di mercato varia da anno in anno ed è difficile immagazzinare il prodotto: i coltivatori sono obbligati a vendere subito dopo la raccolta e ad accettare il prezzo di mercato”.
E commentano: “Quest’anno l’Olanda a fine marzo ha esportato in Italia 5mila tonnellate in meno di seme su un totale di 53mila tonnellate totali. Finiremo con 8-10% di semine in meno rispetto all’anno scorso a livello  italiano”.
Hzpc è pronta ad implementare anche le nuove tecnologie di miglioramento genetico per accorciare la selezione. “Per noi al momento le decisioni prese in sede europea sono una limitazione, speriamo in futuro si possa cambiare idea. In Olanda si adeguano alle decisioni europee e non spingono verso un cambio decisionale ma sperano nell’apertura. Non appena ci daranno il via libera, noi saremo pronti”.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli

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