Torpedino, novità per essere più competitivi

Dalla partnership con Aop Luce alla programmazione. Prime raccolte per il prodotto laziale

Torpedino, novità per essere più competitivi
Sono partite le prime raccolte del Torpedino verde di produzione laziale e per il Mini Sanmarzano di Fondi ci sono diverse novità, sia sul piano commerciale che su quello produttivo.

Proprio nel momento tra la fine della campagna siciliana e l'avvio di quella fondana, abbiamo fatto il punto con Mariano Di Vito, Ceo della Torpedino Srl. "Da diversi anni collaboriamo con Aop Luce e ora questo rapporto lo abbiamo voluto valorizzare anche nell'etichetta del Torpedino, affiancando al nostro brand il marchio dell'organizzazione - evidenzia il manager - Questa partnership ci consente di aumentare la presenza in Gdo e ci fa piacere condividere questo percorso con una realtà importante, con cui è nata una bella intesa".

La programmazione è uno dei punti fermi della mission di Torpedino. Come spiega il manager "il prezzo è stato stabile anche durante l'emergenza Covid. Lo scorso anno abbiamo leggermente ridotto le superfici, che sono state poi confermate per quest'anno: regoliamo la produzione in base alla programmazione: il Torpedino è un pomodoro che ha bisogno di un suo percorso, di un suo programma. Lavoriamo così e ci troviamo bene".


I fratelli Mariano e Marco Di Vito

La produzione estiva nella Piana di Fondi si svilupperà su sei ettari dedicati. Come anticipato, da una decina di giorni sono partite le raccolte del prodotto verde e sono imminenti quella del rosso che, come osserva Di Vito, ora valgono un 40% delle vendite. "I consumi del Torpedino rosso stanno aumentando e anche in Gdo sta trovando più spazio. Il verde è più croccante, leggermente acidulo e con un retrogusto dolce; mentre il rosso è meno croccante, ma decisamente più dolce e con un sapore più simile a quello classico del pomodoro di qualche decennio fa".

Una novità testata lo scorso anno è stata poi confermata in questa stagione: la raccolta senza il picciolo. "Questa scelta ci ha permesso di abbattere i costi di raccolta del 30% e di evitare l'effetto che il picciolo, una volta portato a casa dal consumatore, diventi esteticamente poco gradevole. Il vantaggio acquisito lo abbiamo trasferito agli agricoltori - conclude Mariano Di Vito - a cui offriamo un prezzo stabile per tutta la campagna".

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