Acari predatori, lancio in volo con il drone

Test su angurie e meloni. Koppert: così cambia la lotta al ragnetto rosso

Acari predatori, lancio in volo con il drone
Una nuova professione si affaccia nel settore ortofrutticolo, quella del "dronista". I piccoli velivoli radiocomandati, infatti, stanno trovando un crescente impiego nel comparto: dal monitoraggio delle colture ai lanci di insetti utili.

Proprio così, i droni si stanno confermando un prezioso alleato per le strategie di biocontrollo: se in serra il lancio di acari predatori, ad esempio, è tutto sommato semplice, quando si lavora in campo aperto la questione cambia. Ma Koppert, azienda di riferimento a livello mondiale nel settore della lotta biologica e nell'impollinazione, ha sviluppato un sistema di lancio che sfrutta proprio queste soluzioni a pilotaggio remoto. Soluzioni che, come racconta a Italiafruit News Francesco Bourlot, responsabile Product development di Koppert Italia, da tempo sono applicate a colture estensive come il mais, mentre negli ultimi anni hanno trovato impiego anche per soia e pomodoro da industria, mentre nella campagna 2021 i lanci via drone sono stati testati anche su angurie e meloni a pieno campo.

"Vogliamo rendere le nostre soluzioni ancora più innovative e quest'anno abbiamo testato i lanci di Spidex, cioè acari predatori Phytoseiulus persimilis, via drone: nel Mantovano, grazie alla collaborazione con l'Op Francescon, abbiamo condotto le prime prove per il controllo biologico di ragnetto rosso (Tetranychus urticae) su anguria bio - prosegue il manager Koppert - Proprio chi fa bio è più interessato a trovare soluzioni agli attacchi di ragnetto rosso, più difficili da contrastare in regime biologico visto che i principi attivi a disposizione dei produttori si sono progressivamente ridotti".



Il drone ha una mappatura precisa da seguire, vola a 4-5 metri di altezza e gli acari predatori - inseriti in un serbatoio assieme a segatura - vengono dispersi a ventaglio. Quando si esaurisce il serbatoio o si scarica la batteria, il drone ritorna al punto di partenza, si effettua il rifornimento e riparte da dove aveva interrotto. "Tutto molto automatizzato, pratico, economicamente conveniente", sottolinea l'esperto di Koppert.

Sia su pomodoro che anguria e soia, i lanci di fitoseide vengono attuati attraverso uno specifico diffusore, un prototipo studiato appositamente da Koppert con la collaborazione di Aermatica3D che, con la Tidalis Aero, si occupa della gestione operativa dei droni. "I risultati - rimarca Bourlot - sono promettenti. Da quando abbiamo iniziato a lanciare Spidex con i droni su pomodoro da industria, ad esempio, la domanda è triplicata da anno in anno".

Ma quali sono gli ostacoli da superare e i vantaggi che si possono ottenere attraverso l'applicazione con il drone? "Le difficoltà sono essenzialmente di natura logistica: serve organizzarsi con piloti qualificati e strumenti adatti, mappare il campo, fornire coordinate e prodotto; oltre a sviluppare dei distributori studiati ad hoc per massimizzare rapidità ed efficacia, come abbiamo fatto noi - risponde Francesco Bourlot - I vantaggi sono però enormi: grande rapidità di applicazione, anche 80-100 ettari al giorno, lavorando solo nelle ore più fresche della giornata, ad un costo competitivo; poi uniformità di distribuzione e costanza nel rilascio; lavorando con un prodotto vivo, più in fretta lo posizioni sulla pianta e migliore è il risultato".

Il ragnetto rosso con il caldo ci va a nozze. Non a caso nel Piacentino, dove sono tanti gli ettari investiti a pomodoro da industria, la richiesta di Spidex applicato con il drone è elevata: questo è uno dei problemi fitosanitari principali per la coltura. Di solito l'attacco inizia vicino ai fossi perimetrali e dopo un iniziale ingiallimento della pianta si può arrivare anche al disseccamento completo di svariati ettari. Ecco perché i lanci di Spidex sono soprattutto concentrati sui bordi della coltivazione. "Così si può azzerare il problema eliminando anche l'applicazione di acaricidi. Questo vale per il pomodoro così come per l'anguria, dove le condizioni estive, con alte temperature e bassa umidità, favoriscono il ciclo di riproduzione del ragnetto".

Koppert, oltre a fornire il prodotto e affiancare gli agricoltori sul fronte dell'assistenza tecnica, in collaborazione con Aermatica3D può mettere a disposizione squadre di dronisti per l'applicazione. "Notiamo che un po' per l'introduzione dei predatori utili, un po' per la forte riduzione dei trattamenti chimici, vediamo un ritorno di insetti utili spontanei: anno dopo anno il problema di limita naturalmente – conclude Francesco Bourlot - ritrovando sulle piante fitoseidi arrivati dai fossi o dai campi limitrofi".

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