«L’ortofrutta italiana ‘batte’ quella estera»

Il presidente di Coal: «Le nostre scelte guidate dalla qualità dei prodotti»

«L’ortofrutta italiana ‘batte’ quella estera»
“Nell’ortofrutta registriamo una forte preferenza all’acquisto del prodotto di eccellenza e italiano nonostante il gap di prezzo, talvolta anche importante, con il prodotto d’importazione”. L’istantanea arriva da Carlo Palmieri, presidente di Coal. La società cooperativa (socia di D.It) è presente con 350 punti vendita dall’Emilia Romagna al Molise. È una realtà di riferimento della Gdo nel Centro Italia, territorio in cui opera con i marchi Coal ed Eccomi.

Presidente, l'italianità e la valorizzazione delle eccellenze territoriali sono due elementi centrali nella strategia dell’insegna: i consumatori hanno premiato questa scelta in particolare durante gli ultimi mesi?

Sì e non solo negli ultimi mesi: da tempo registriamo in tutti i settori una crescita dei i prodotti che riportano a produzioni e all’utilizzo di materie prime italiane o locali. Vale anche per l’ortofrutta.

La frutta e la verdura a marchio Coal provengono esclusivamente dall’Italia. Come scegliete i vostri fornitori?


La scelta è guidata dalla qualità del prodotto, effettuiamo rigorosi controlli sui fornitori in particolare sui metodi e sugli standard di produzione. Standard selettivi che prevedono l’utilizzo di tecniche di coltivazione basate sul sistema della lotta integrata.



Ma quale è l’impatto della pandemia sull’andamento dell’ortofrutta?

La pandemia e il lockdown hanno premiato in misura maggiore le strutture di prossimità, i piccoli supermercati. La rete Coal è costituita soprattutto da dimensioni di questo tipo e abbiamo registrato un incremento di fatturato superiore alla media di mercato. A premiarci è stata la capillarità della nostra rete, siamo presenti in oltre 200 comuni. Gli ottimi risultati dei punti vendita hanno coinvolto anche il reparto ortofrutta essendo l’elevata attenzione al mondo del fresco caratteristica e strategia fondamentale di Coal. Registriamo un’incidenza media di reparto del 13% con picchi prossimi al 15%”

Prodotti servizio, IV e V Gamma: c'è una ripresa?

Non riscontriamo al momento una ripresa nel segmento di servizio e, per ora, non abbiamo progetti riguardanti l’incremento degli spazi riservati.



A livello generale aumenta l'incidenza del prodotto ortofrutticolo confezionato. È così anche per voi? Sul fronte del pack cosa chiedete ai vostri fornitori?

Successivamente al periodo pandemico abbiamo assistito a un ritorno alla tradizionale abitudine  dell’acquisto sfuso. Per quel che riguarda il tipo di pack, abbiamo chiesto ai fornitori una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale dei materiali utilizzati.

Come stanno andando i prodotti Dop e Igp?

Registriamo un crescente interesse e un incremento di fatturato così come per i prodotti locali ed italiani. I consumatori, anche a fronte di un importante gap di prezzo, stanno premiando sempre più il prodotto certificato rispetto allo stesso prodotto non garantito dai consorzi.

Quale è la vostra filosofia sul fronte dei prezzi e delle offerte promozionali?

Il nostro mercato di riferimento è altamente concorrenziale ed estremamente reattivo, svolgiamo attività di pricing giornaliero con continue ricerche e rilevamenti di mercato. Siamo consci della rilevanza dell’ortofrutta all’interno del paniere di spesa dei nostri clienti e puntiamo a essere sempre presenti con prezzi commisurati all’elevata qualità della nostra offerta. Proponiamo al nostro cliente forti sconti per prodotti ad alta rotazione tenendo conto della stagionalità e ponendo attenzione alla qualità del prodotto proposto.

Sostenibilità ambientale: quali le azioni di Coal lungo tutta la filiera?

Ricerchiamo da sempre fornitori che possano garantire affidabilità e serietà lungo tutti i passaggi della filiera. Stiamo inoltre sensibilizzando gli stessi all’utilizzo di imballi sempre più sostenibili e riciclabili. Sul fronte logistico da sempre ricerchiamo e privilegiamo fornitori dei nostri territori.

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