Romagnoli lancia le patate a residuo zero «èVita»

Romagnoli lancia le patate a residuo zero «èVita»
Arrivano sui banchi dell’ortofrutta della grande distribuzione le patate Residuo Zero èVita, una novità frutto del lavoro di ricerca portato avanti da Romagnoli F.lli Spa insieme a Legambiente e Università degli Studi della Tuscia, già disponibile in alcune delle principali catene distributive del Nord e Centro Italia.

Le patate Residuo Zero èVita, 100% italiane e prodotte esclusivamente da aziende agricole certificate GlobalGap, sono prive di residuo di prodotti chimici ammessi per legge al di sotto dei limiti di determinazione analitica (0,01 ppm) e residui di sostanze fitosanitarie autorizzate all’impiego in agricoltura biologica (ai sensi dell’allegato II del Reg. CE 889/2008) nei limiti massimi del 50% del Residuo Massimo Ammesso, grazie all’impiego di pratiche agricole che seguono uno specifico disciplinare produttivo, nel quale è previsto l’utilizzo di molecole chimiche a bassissima residualità. Il progetto, grazie alla definizione di attività codificate e ripetibili, ha come obiettivo quello di promuovere un nuovo modello di pataticoltura sostenibile.

La novità firmata Romagnoli F.lli Spa, certificata dall’ente Check Fruit, è un’innovazione che rivitalizza e valorizza il reparto ortofrutta, come sottolinea Giulio Romagnoli, amministratore delegato Romagnoli F.lli Spa: “Le nostre patate Residuo Zero èVita sono frutto di un lavoro di sperimentazione durato tre anni e di un processo continuo di ascolto del consumatore, oggi sempre più alla ricerca di prodotti buoni e gustosi, ma anche salutari, sicuri e sostenibili dal punto di vista ambientale. Questa innovazione di prodotto - continua Romagnoli - va nella direzione di qualificare il margine prodotto dalle patate, tra le categorie più importanti del reparto ortofrutta, ma tuttora ancorata a un approccio tradizionale di segmentazione”.



Le patate Residuo Zero èVita sono un prodotto innovativo anche nel packaging, interamente riciclabile, realizzato in carta e biopolimeri derivanti da fonti vegetali, che utilizza codici visivi in grado di incrementarne la distintività in reparto. Sono disponibili in pratiche confezioni da 1 kg, per rispondere al meglio alle esigenze del consumatore moderno ed evitare sprechi.

Il percorso verso la certificazione “Residuo Zero” ha preso il via nel 2016, partendo dall’importante lavoro svolto dallo staff tecnico-agronomico della Romagnoli F.lli Spa con l’individuazione degli areali produttivi più vocati e la selezione delle aziende agricole italiane più sensibili alle tematiche legate alla tutela ambientale, e si è concretizzato grazie alla collaborazione con Legambiente e l’Università degli Studi della Tuscia. Un lavoro di ricerca portato avanti in team, del quale fanno parte anche Agrico - Azienda olandese leader mondiale nella selezione e moltiplicazione varietale dei tuberi seme, che ha fornito i tuberi seme certificati - e l’Istituto di ricerca Ibimet del Cnr di Bologna a cui è stata affidata l’esecuzione del panel test delle varietà.

Fonte: Ufficio stampa Romagnoli F.lli Spa