Ecommerce, la «carica» dei freschissimi

Un estratto dei dati del Monitor Ortofrutta 2016 presentati a Milano

Ecommerce, la «carica» dei freschissimi
L’Ecommerce in Italia continua a crescere, anche se con meno slancio rispetto ad altri Paesi, e - timidamente - inizia a interessare anche frutta e verdura. Per questo motivo, il Monitor Ortofrutta 2016 di Agroter ha analizzato, con la collaborazione di Toluna, le opinioni di mille consumatori digitalizzati (che usufruiscono già, quindi, dello strumento internet) e valutato quanto sia imminente l’acquisto online dell’ortofrutta fresca.

L’analisi condotta da Agroter individua cinque tipologie di consumatore riferite all’Ecommerce per ogni categoria di prodotto: gli ignari (che neppure conoscono la possibilità di acquistare online); gli irremovibili (coloro che mostrano un rifiuto a priori per questa modalità d’acquisto. Per la frutta e la verdura ricade in questa categoria quasi un intervistato su due); i possibilisti (colore che, pur non avendo mai acquistato online, stanno valutando la possibilità); i delusi (chi ha acquistato ma pensa di non rifarlo); gli entusiasti (quelli che tutti i distributori vorrebbero come clienti, i fidelizzati).

La percentuale di consumatori digitalizzati che dichiara almeno una volta un acquisto online di “alimenti in generale” è pari al 42%. Seguono gli integratori, da quelli per lo sport ultra-specializzati a quelli nutraceutici per il proprio benessere, e, con il 35%, il vino. Passando all’ortofrutta, un consumatore digitalizzato su cinque dichiara un acquisto di frutta secca o essiccata su internet. Il che non sorprende: la maggior parte dei player di riferimento del settore ha, infatti, già aperto il proprio sito di Ecommerce, per non parlare delle aziende ultraspecializzate su un solo prodotto, come nel caso delle le bacche di goji.
Al 14% di penetrazione si trovano poi frutta e verdura surgelata, categoria che possiede un passato molto vicino alla vendita online: la vendita a domicilio. Con una penetrazione al 13% ci sono frutta e verdura fresche che, insieme alla carne, rappresentano il fanalino di coda di tutti i prodotti analizzati. E ricordiamoci che l’analisi prende in considerazione il consumatore digitalizzato sul campione italiano totale; la penetrazione sarebbe più che dimezzata sull’universo complessivo.



Il prodotto fa la differenza

Ogni prodotto ortofrutticolo gode e soffre a livello commerciale di alcune peculiarità; la vendita online amplifica ulteriormente questo aspetto. Alla domanda “quali tra i seguenti prodotti acquisterebbe online in futuro?”, il consumatore digitalizzato indica come prima scelta le noci, seguite da mix di frutta secca ed essiccata, confermando così il potenziale già espresso nelle precedenti analisi da questa categoria. Questi soli prodotti, infatti, raccolgono più della metà dei consensi. Seguono con il 48% frutta e verdure che non si trovano solitamente nel negozio: come per tutte le altre categorie merceologiche, anche qui le vendite online, specialmente per quanto riguarda i siti di Ecommerce, fanno perno sui prodotti altamente specifici, ossia tutti quei beni che - presi singolarmente - muovono poco fatturato in quanto nicchie o micro-nicchie, ma che - insieme - rappresentano una fetta di mercato molto interessante ed equiparabile agli “alto rotanti”, sfruttando così la teoria economica della “long tail”.

I consumatori digitalizzati acquisterebbero poi patate (40%) e mele (36%), tra i pochi prodotti ortofrutticoli standardizzati e che, in proporzione, necessitano meno dell’attenzione dal vivo di tatto e vista. Prendendo in considerazione i millennials, le mele perdono diverse posizioni, mentre i prodotti servizio come zuppe già pronte, insalate in busta, spremute ed estratti di pura frutta e verdura e piatti pronti a base di frutta e verdura scalano la classifica, confermando una grande potenzialità, anche in ottica di un più avanzato ready-to-eat e, in futuro, per i servizi di food delivery abbinati alla spesa, sul modello anglosassone.

Dall’altro lato, tra i prodotti che per il consumatore hanno meno futuro nella vendita online, spiccano le fragole, per le quali la scelta a punto vendita si dimostra fondamentale, viste le caratteristiche e la shelflife del prodotto. Stesso discorso per pomodorini e frutti di bosco, mentre banane, pere e meloni soffrono del punto critico relativo al livello di maturazione.

L’analisi realizzata dal Monitor di Agroter ha anche cercato di definire quanto sarà prossimo l’orizzonte in cui frutta e verdura fresca saranno acquistate su internet.



Gli irremovibili su ogni orizzonte temporale
Se si esclude chi già dichiara di acquistare sul canale elettronico, il 31% degli intervistati esclude in modo deciso (risposta “non succederà mai”) l’approvvigionamento online di ortofrutta almeno una volta l’anno per la propria famiglia. Questa percentuale aumenta man mano che si presentano frequenze più ravvicinate, come “almeno una volta/mese” (34%) o “una volta/settimana” (39%), per poi arrivare a una persona su due che dichiara come non acquisterà mai l’ortofrutta online con cadenza di tutti o quasi tutti i giorni.

Il profilo dei detrattori di frutta e verdura venduta online

Ma chi è che non lascia nessuna speranza, a livello di intenzioni future, a questo canale di vendita? Su quel 31% di media per una frequenza di almeno una volta l’anno, i più irremovibili sono proprio i babyboomers e la silent generation (38%), le donne (33%), gli abitanti del Nord-Est (36%), chi ha un basso livello d’istruzione (41%) e chi percepisce un reddito familiare lordo inferiore ai 20mila euro annui. Confermando ancora una volta l’esatta simmetria del profilo del futuro cliente di portali di Ecommerce con frutta e verdura fresca e quello del commercio fisico.

Tra i possibilisti, il futuro del canale è in arrivo a grande velocità
Per quanto riguarda i possibilisti, la fascia temporale più citata per la stima di quando si inizierà ad acquistare frutta e verdura fresca online rimane sempre la prima, cioè “tra meno di due anni”, dimostrando che anche il consumatore aperto a queste nuove modalità ha percepito la velocità esponenziale che le nuove tecnologie stanno procurando al settore del commercio. Tra i possibilisti, spiccano ancora una volta gli uomini, la generazione X e chi ha un livello di istruzione e di reddito più elevati.



Nello specifico, almeno un consumatore digitalizzato su due crede che nei prossimi cinque anni la propria famiglia farà almeno una volta l’anno la spesa di frutta e verdura fresca online e quasi un consumatore su tre la farà tutti i giorni o quasi tutti i giorni. Tra i possibilisti e gli ignari del canale online per l’ortofrutta fresca esistono, poi, potenzialità che necessitano di opportune iniziative di comunicazione per aumentare la rassicurazione e la visibilità del servizio. Oltre a tutte le specifiche cure per ogni peculiarità che il singolo prodotto ortofrutticolo possiede.

Copyright 2017 Italiafruit News