La bellezza vista dagli ospiti dell'evento

Dalla moda all'industria alimentare, dall'economia circolare all'editoria: spunti e commenti

La bellezza vista dagli ospiti dell'evento
Moda, industria alimentare, economia circolare ed editoria. La bellezza dell'ortofrutta, per alcune realtà, è già diventata fonte di ispirazione e leva di sviluppo. Casi che, venerdì scorso a Milano, sono finiti al centro di "Coltiviamo Bellezza... facciamolo sapere", l'evento di lancio dello Speciale Frutta&Verdura 2018 di Mark Up e Italiafruit News.

La prima ospite a salire sul palco è stata Enrica Arena. Assieme ad Adriana Santanocito ha fondato Orange Fiber, start up nata con l'obiettivo di trasformare il pastazzo di agrumi in fibre tessili. "Lavoriamo a valle della filiera, riutilizzando la cellulosa presente negli scarti della spremitura degli agrumi, trasformandola in un polimero che può essere filato e utilizzato per la moda", ha raccontato la giovane imprenditrice siciliana. E la moda è diventata alta moda, da quando Orange Fiber ha iniziato a fornire Ferragamo.



"La sostenibilità può essere un lusso, non necessariamente ciò che proviene da un sottoprodotto deve essere una cosa grezza", ha ribadito Arena. Il fattore territorio è un elemento importante: raccontare la Sicilia da un punto di vista diverso ha portato Arena e Santanocito a partecipare al G7 di Taormina, dove hanno incontrato le first lady dei potenti della Terra; ma lavorare sull'isola - ha ricordato la giovane imprenditrice - presenta alcune criticità, dalla logistica alle difficoltà ad attrarre capitali. E proprio su questo aspetto c'è un'importante novità. "Il futuro di Orange Fiber? Tutti potranno diventare soci attraverso la campagna di equity crowdfunding che lanceremo - ha annunciato Arena - Abbiamo dimostrato che c'è un marchio, sostenuto da un progetto e da un brevetto. Ora abbiamo bisogno di un partner industriale che ci aiuti a strutturarci. Lavoriamo con la filiera agricola, ma ci serve un supporto da parte dall'imprenditoria italiana, che racconti un nuovo tipo di prodotto e di filiera".



Spazio poi all'amarena Fabbri. A raccontarla al pubblico dello Speciale Frutta&Verdura 2018 Nicola Fabbri, Ceo di Fabbri Holding. L'imprenditore emiliano si è lanciato in un appassionato racconto della storia dell'azienda di famiglia e dalle intuizioni che hanno mutato le sorti dell'impresa. La scelta di vendere le amarene in un contenitore di pregio, il vaso del ceramista Gatti di Faenza che è diventato l'icona dell'azienda. "Nel 1919 - ha ricordato l'imprenditore - questa è stata la prima forma di trade marketing, un oggetto regalato per l'acquisto del prodotto". E poi il lancio degli sciroppi e dei preparati per i gelati artigianali.



"Crediamo nel valore aggiunto della produzione italiana, basata sulla ricerca della materia prima nazionale, che per noi vale il 70% - ha aggiunto Fabbri - La nostra acqua e la nostra aria, poi, danno caratteristiche irripetibili e non copiabili".



Fabbri ha poi sempre impostato strategie di marketing all'avanguardia: i primi spot televisivi per il Carosello e poi l'arte, un filo conduttore nella storia dell'azienda, culminato nel 2005 - anno del centenario - con il premio Fabbri per l'arte. Nella sala dell'NH di Assago Fabbri ha mostrato alcune opere realizzate da importanti artisti per l'azienda.



Tra gli ospiti anche Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. "Quando gli italiani fanno la raccolta differenziata credono in una sorta di reincarnazione e fanno bene: carta e cartone possono avere una nuova vita per sette volte e in forme diverse", ha illustrato Montalbetti ricordando che nel nostro Paese il 90% degli imballaggi a base cellulosica viene riciclato. "Un piccolo gesto quotidiano che diventa bellezza - ha proseguito - un contributo all'industria, ma è anche un intervento fondamentale per la cura dell'ambiente. L'ortofrutta impiega 500mila tonnellate di imballaggi e nove tonnellate su dieci vengono recuperate: sono imballaggi che valorizzano il prodotto e, attraverso strumenti naturali, aiutano a conservarlo".

Mario Zani, direttore di Eurocompany, è salito sul palco di Milano per presentare Ossigeno: una rivista che non ha eguali, un manifesto della vision aziendale, ma anche un grande contributo all'accrescimento culturale. "Vogliamo aiutare le persone ad avere uno stile di vita più sano e vicino alla natura - queste le parole di Zani - Parliamo di stili di vita, di alimentazione più sana e corretta, di riposo, di riduzione dello stress, di movimento... Tutti aspetti che ci aiutano a vivere meglio". La cura con cui è realizzata la rivista è formidabile, un prodotto editoriale di grande valore che affonda le radici nel know how di un'azienda specializzata in frutta secca e disidratata che ha voluto fare un grande salto in avanti.
"In ortofrutta - ha evidenziato l'imprenditore romagnolo - manca la capacità di dare valore alle nostre produzioni: dobbiamo dimostrare la straordinaria importanza che ha la bellezza, dobbiamo far vedere ciò che c'è dietro ai nostri prodotti: non solo esteriorità, ma valori intrinseci. L'ortofrutta è alla base dell'alimentazione, nella coscienza di chi produce e vende il prodotto ortofrutticolo questo deve essere ben presente. Se i nostri prodotti vengono ridotti a mere commodities noi tutti dovremmo offenderci".



Zani ha poi concluso il suo intervento parlando della trasformazione di Eurocompany in Società Benefit (clicca qui per leggere la notizia). "Il ruolo sociale dell'azienda è straordinariamente importante e può unirsi a quello puramente economico coinvolgendo le persone e il territorio. Per noi questo passaggio è stata la conclusione di un progetto, di un percorso culturale".

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