Goji in Sicilia, si può fare!

Tre ettari a Pachino. Attardi: vendite eccellenti per confetture, pasta e amari

Goji in Sicilia, si può fare!
Produrre bacche di goji nella terra del pomodoro per eccellenza, Pachino, nel profondo sud della Sicilia, per realizzare prodotti trasformati come confetture e pasta ad elevato valore salutistico, da proporre ai ristoranti di fascia alta in tutto il mondo. Una sfida non banale, improntata sulla creatività e la voglia di distinguersi, che ha intrapreso Marcello Attardi, agente di Bayer, insieme a suo figlio.   

"Il nostro progetto Goji Pachino è iniziato tre anni fa: abbiamo sognato di portare questo superfood in Sicilia e ci siamo riusciti - spiega a Italiafruit News Attardi - La delicatezza del goji ci ha portato a indirizzarci sul mercato del trasformato, dando meno importanza al fresco. C'è voluto tempo per farsi conoscere, ma ad oggi possiamo dire di essere entusiasti dei risultati che stiamo raggiungendo".

Gli impianti di goji, sviluppati su tre ettari, si stanno preparando per la seconda produzione dell'anno. "Abbiamo raccolto le bacche per due mesi di fila sino a dieci giorni fa, con la prima fioritura si è verificata verso il 20 maggio. I nuovi frutti saranno pronti a inizio agosto e poi andremo avanti fino ad ottobre inoltrato".



Con il prodotto raccolto, l'azienda realizza una serie di prodotti trasformati a marchio Goji Pachino. "Abbiamo le confetture, il rosolio, le penne rigate e le pappardelle, prodotte utilizzando grani antichi, macinati a pietra e cotti a basse temperature. Ma l'articolo più richiesto è il Gojito, l'amaro che contiene bacche di goji fresche ed aromi di dieci erbe naturali dalle innumerevoli proprietà nutraceutiche. Questo infuso artigianale piace praticamente a tutti: si presta non solo per fini digestivi ma anche per la preparazione di cocktail".

I trasformati di goji si riescono a vendere in tutto il mondo e sono destinati ai ristoranti di alto livello. "Per ora, il mercato principale - conclude - è quello italiano, seguito da Inghilterra, Germania e Francia. Stiamo cercando di essere presenti anche negli Usa, dove abbiamo inviato dei campioni a diversi ristoratori. Sappiamo per esperienza che i piccoli ordini, col tempo, possono diventare grandi ordini".



Copyright 2019 Italiafruit News