Carrefour sposa l'italianità, rivoluzione reparto ortofrutta

Accordo con Coldiretti, nuove referenze per Terre d'Italia, più biologico e lotta alla plastica

Carrefour sposa l'italianità, rivoluzione reparto ortofrutta
Carrefour sposa l'italianità. La catena francese - oltre 1.000 punti vendita in 18 regioni del nostro Paese - ha stretto un accordo con Coldiretti per la valorizzazione del Made in Italy e si prepara a rivoluzionare il reparto ortofrutta, con più spazio al biologico, al prodotto nazionale e un ampliamento del paniere ortofrutticolo di Terre d'Italia.

Tutte queste novità sono state presentate ieri in occasione del Salone Carrefour, a Milano, dove la filiale italiana del retailer francese e Coldiretti hanno annunciato una partnership che coinvolgerà il brand Terre d’Italia, il marchio che caratterizza i prodotti di origine italiana venduti da Carrefour in tutto il mondo. Ad oggi Carrefour Italia esporta oltre 570 prodotti a marchio proprio, per un totale di 180 milioni di Euro l’anno di export. Di questi, 5,5 milioni di euro sono relativi a 50 prodotti a marchio Terre d’Italia.



L’accordo, siglato dal presidente di Carrefour Italia Gerard Lavinay e dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini, prevede il lancio a partire dal 2020 di prodotti a marchio Terre d’Italia e caratterizzati dall’etichetta Fdai – Firmato Dagli Agricoltori Italiani. La label Coldiretti garantirà origine, sostenibilità, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori, anche attraverso l’utilizzo della blockchain.



Soddisfatto Prandini, che sottolinea l’importanza dell’accordo per l’export agroalimentare italiano. “I prodotti Terre d’Italia già oggi vengono venduti per il 70% all’estero. Possiamo combattere il falso Made in Italy solo se riusciamo a portare il vero Made in Italy nei mercati in cui oggi non siamo presenti”.

Terre d’Italia sarà un brand di nicchia con posizionamento premium, che presenterà ai consumatori il meglio delle tipicità regionali italiane, tra cui alcune eccellenze ortofrutticole come il Limone di Sorrento e il Ficodindia dell’Etna.



L’espansione verso l’alto di gamma non andrà a scapito della convenienza. “Uno dei pilastri della strategia Act For Food è democratizzare la spesa - spiega Lavinay - Lavoreremo per garantire al consumatore prodotti di alta qualità a prezzi convenienti”. Per raggiungere il risultato “lavoreremo con produttori e associazioni come Coldiretti per costruire insieme i prezzi, tagliando tutti i costi non necessari. Nella filiera stiamo tra produttore e consumatore: trasparenza per noi significa offrire prodotti a prezzi convenienti remunerati in modo equo”.



Al Salone sono state annunciate importanti novità anche per la marca simbolo di Act For Food, Filiera di Qualità, a partire dal restyling del logo. La linea, che conta già 38 referenze ortofrutticole, verrà arricchita da fragole, albicocche, susine, finocchi, sedano e cavolfiori. Gli obiettivi per il 2022 sono zero residui su tutta l’ortofrutta ed eliminazione degli imballaggi in plastica ovunque possibile.



Il reparto ortofrutta di Carrefour parlerà sempre più italiano, assicura Lavinay “per la frutta e verdura preferiremo sempre il prodotto nazionale se disponibile. Nessun piano per inserire prodotti francesi nei punti vendita italiani”.

Infine una chiosa sulle voci di vendita della filiale italiana. “Non commento mai i rumours - ribadisce il numero uno di Carrefour Italia - i recenti accordi di master franchising con Apulia Distribuzione ed Etruria Retail testimoniano l’impegno di Carrefour sul mercato italiano”.

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