Eurospin, aste online per le insalate in busta

Inchiesta dell'Internazionale sulle pratiche commerciali del discount. Fornitori sotto pressione

Eurospin, aste online per le insalate in busta
Un'asta online dedicata alle buste di IV Gamma proprio nel bel mezzo dell'emergenza coronavirus che, come abbiamo scritto nei giorni scorsi (clicca qui per leggere la notizia), non ha favorito le referenze ortofrutticole pronte al consumo. Un'asta che, come riportato nell'inchiesta dell'Internazionale (clicca qui per leggerla) ha portato Eurospin ad assicurarsi buste d’insalata mista da 200 grammi a 30 centesimi l'una, per una commessa da 200mila pezzi.

Un valore, come spiegano gli operatori del comparto, inferiore ai costi di produzione, visto che la referenza in questione per essere remunerativa dovrebbe essere ceduta all'insegna distributiva a un prezzo di almeno 50 centesimi. Ma alle coltivazioni - e non solo - poca importa del coronavirus e di come gli italiani hanno mutato le abitudini di acquisto: le insalate continuano a crescere nelle serre fino al prossimo ciclo e le aziende, pur di non buttare prodotto, accettano di abbassare i prezzi.

Ma un conto è la legge della domanda e dell'offerta, un altro è una situazione di mercato e del Paese mai affrontata in passato dove, come abbiamo ribadito più volte anche su Italiafruit News, il senso di responsabilità dovrebbe prevalere su logiche speculative.



Torniamo alle aste digitali di Eurospin. Il produttore interpellato dall'Internazionale ha spiegato alla rivista: “A fine febbraio abbiamo ricevuto un’email da Eurospin che ci invitava a fare un’offerta al ribasso. Per aggiudicarsi l’asta, si finisce inevitabilmente per vendere una partita a un prezzo molto inferiore al costo di produzione”.

Le aste condotte da Eurospin - scrive l'Internazionale - sono state in tutto 25 e hanno riguardato diversi milioni di pezzi. “Invece di sostenerci in questo momento di difficoltà, i nostri acquirenti ci costringono a vendere sottocosto. E noi non abbiamo alternativa”, conclude il fornitore della principale insegna discount d'Italia, che alla rivista conferma le aste: "Essendo gli attuali contratti in scadenza, stiamo rinnovando gli accordi che riguardano gli approvvigionamenti dei prodotti di quarta gamma fino ad aprile del prossimo anno”. Ma sulla modalità di acquisto precisa: “Dalla metà dello scorso anno l’insegna non fa più uso di aste al doppio ribasso, aste a rilancio, aste al buio e di qualsiasi altro strumento che preveda rilanci telematici in diretta, sui prodotti alimentari”.

Pratica commerciale a parte, nell'attuale contesto ci sono categorie merceologiche - come IV Gamma e berries, ad esempio - che hanno poche armi con cui difendersi. Qualche attenzione in più da parte di chi distribuisce questi prodotti consentirebbe ai produttori di gestire meglio l'emergenza e di non farsi trovare azzoppati quando ci sarà la ripresa del mercato.

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