CRISTIAN MORETTI E’ IL NUOVO DIRETTORE DI AGRINTESA

CRISTIAN MORETTI E’ IL NUOVO DIRETTORE DI AGRINTESA
Trentanove anni, da Gambettola, è il nuovo direttore di Agrintesa, colosso cooperativo del Gruppo Apo Conerpo aderente a Confcooperative. E’ l’ultimo atto del processo di riorganizzazione del gruppo cooperativo faentino che sul fronte delle risorse umane sta puntato sui giovani anche nell’ambito del Consiglio di Amministrazione. Moretti sostituisce Gianni Amidei, vignolese, che ha svolto il ruolo di direttore per 18 anni e che ora proseguirà il proprio lavoro in favore del gruppo in qualità di consigliere delegato delle società Alegra e Valfrutta Fresco nei suoi progetti di sviluppo dei mercati internazionali e della politica di marca. Moretti lavora ad Agrintesa dal 2007 ed era vicedirettore dal 2011. Proviene da un’esperienza all’interno di Agrifrut Romagna, altra realtà del sistema ortofrutticolo di Apo Conerpo, dove era stato coordinatore generale dal 2006.


Agrintesa è  leader italiano dell'ortofrutta e del vino, con oltre 440.000 tonnellate annue di prodotti conferiti dai soci e un giro d'affari che complessivamente raggiunge  i 250 Milioni di euro. Un vero trionfo per una cooperativa che oggi supera le 6.400 aziende agricole socie e che ha ormai acquisito un posto di primo piano nello scenario del mercato agroalimentare mondiale. Sorta agli inizi del 2007 dalla fusione tra Intesa, storica realtà faentina  nata dalla fusione tra importanti cooperative Emiliano-Romagnole, leader indiscussa nella produzione di pesche, nettarine, kiwi, cachi e vino,  Agrifrut Romagna, realtà di punta della cooperazione ortofrutticola cesenate, specializzata nella produzione di pesche, fragole e ortaggi e Emiliafrutta di Castelfranco Emilia (MO) - fiore all'occhiello della frutticoltura emiliana e leader a livello internazionale per susine, ciliegie e pere, è oggi struttura di punta dell'ortofrutta e del vino italiani.
Dimensioni operative internazionali quindi, ma coniugate con una base produttiva fortemente legata al territorio della regione Emilia-Romagna  oltre ad una presenza radicata anche nelle maggiori aree produttive italiane, che costituisce un connubio senza precedenti ed innova in modo sostanziale il processo di crescita del sistema cooperativo italiano. I soci, infatti, possono valorizzare al meglio le vocazionalità dei 20.000 ettari coltivati, grazie a moderni centri di ritiro, baricentrici rispetto alle aree produttive, uniti da un sistema logistico innovativo che li raccorda.