OPPORTUNITA' DI EXPORT E CRESCITA NEI NUOVI STATI MEMBRI DELLA UE SECONDO L'ULTIMO RAPPORTO RABOBANK

OPPORTUNITA' DI EXPORT E CRESCITA NEI NUOVI STATI MEMBRI DELLA UE SECONDO L'ULTIMO RAPPORTO RABOBANK
Il nuovo rapporto Rabobank consiglia al settore ortofrutticolo di guardare a est, verso i nuovi Stati membri dell'UE, perché intensificheranno la crescita quando la riforma della politica agricola comune entrerà in vigore il prossimo anno. Il sostegno al reddito sotto forma di pagamenti diretti continuerà ad essere scaglionato nei nuovi Stati membri, sebbene gli incrementi non saranno così importanti come quando sono stati introdotti all'inizio.Questo, unito all'aumento dei costi fissi, per esempio i prezzi dei terreni quasi triplicati in Polonia dal 2004, amplificheranno l'urgenza dei coltivatori di aumentare la produzione per soddisfare le loro esigenze di reddito e potrebbero portare al consolidamento diffuso delle aziende agricole nei nuovi Stati membri.
L'autore del report, Harry Smit, ha spiegato: "la possibilità di aumentare la produzione nei nuovi Stati membri è enorme. I divari dei rendimenti – ovvero la differenza tra la resa possibile e la resa media effettiva - sono ampi rispetto ai vecchi Stati membri".
Ci vorrà del tempo perché le modifiche si facciano sentire, ma l'attesa è che i coltivatori dei nuovi Stati utilizzino questo potenziale e aumentino la produttività, e quindi la produzione, per mantenere il loro reddito, come sostiene il rapporto.
La velocità di crescita della produzione varierà da paese a paese, in quanto i pagamenti diretti sono destinati ad aumentare a differenti livelli nei diversi paesi: in Bulgaria e Romania ad esempio, cresceranno di oltre il 50% mentre Repubblica Ceca, Ungheria e Slovenia vedranno aumenti del 10% al massimo. Ci saranno, inoltre, differenze tra i vari settori.
Smit ha dichiarato a Fresh Produce: "Ci sarà più produzione, ma ci sarà anche più domanda, come conseguenza della crescita del reddito pro capite, e salirà quindi il consumo di frutta e verdura. Gran parte di questa domanda sarà soddisfatta dalla produzione nazionale, ma potrebbero esserci opportunità di export anche per i paesi dell'UE-15". Questi cambiamenti, ritiene Smit, avverranno in maniera graduale tra il 2015 e il 2020.

Fonte: Fruitnet