NAPOLI, PIOMBO E CADMIO NEI CAVOLI. SEQUESTRATI 20 MILA METRI QUADRI DI TERRENI

NAPOLI, PIOMBO E CADMIO NEI CAVOLI. SEQUESTRATI 20 MILA METRI QUADRI DI TERRENI
Un agghiacciante cocktail di metalli pesanti e idrocarburi, sostanze classificate come mutagene (composti molecolari capaci di modificare il dna e favorire l'insorgere del cancro) hanno irrimediabilmente inquinato quintali e quintali di cavoli già raccolti e finiti sulle tavole di chissà quante città.
L'allarme è scattato venerdì scorso, con il sequestro di un vasto appezzamento di terreno agricolo di oltre 20 mila metri quadrati, in località Ponte delle Tavole a Caivano (città nella provincia di Napoli, epicentro dei roghi tossici), coltivato interamente a cavoli cresciuti su un terreno inquinato da metalli pesanti e dai Pcb.
Il blitz della Forestale ha evidenziato una situazione davvero preoccupante. Nei campioni prelevati nella fascia di humus (quella che rilascia ad ortaggi e piante tutti i principali nutrienti) è stata trovata una quantità di piombo superiore del 700% rispetto al limite massimo consentito dalla legge, mentre per il cadmio i valori riscontrati sono risultati essere del 500% più alti del limite.
Nella Terra dei Fuochi, un territorio che va da Giugliano fino a tutta Acerra racchiudendo oltre venti comuni dove vivono circa mezzo milione di persone, con la più alta percentuale di morti per varie forme di cancro, le colture di ortaggi sono avvelenate dal piombo, dal cadmio, dall'antimonio, dal Pcb alla cui famiglia appartiene la diossina, e dai meno tossici ma non per questo meno pericolosi, rame e zinco.
Il ciclo vitale è irrimediabilmente avvelenato da sostanze pericolose, ad elevata carica inquinante, i cui effetti di accumulo nell'ambiente sono caratterizzati da un decadimento lentissimo e dal protrarsi dell’inquinamento per decenni, in mancanza di una radicale bonifica. La camorra, dopo aver riempito di rifiuti tutto quello che c'era da riempire (sono stati censiti tra la provincia di Napoli e quella di Caserta circa 500 siti tra cavità naturali ed ex cave di tufo, colmate di veleni e fusti tossici) ora riversa nella campagne.

Fonte: Il Mattino di Napoli