COSA FRENA LO SVILUPPO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA? DALL’INDAGINE PANORAMA - ALTROCONSUMO SEMBREREBBE IL PREZZO: TRIPLO RISPETTO AL CONVENZIONALE MENTRE PER GLI ALTRI PRODOTTI BIOLOGICI E’ MENO CHE DOPPIO MA ANCHE PIU’ CONVENIENTE

COSA FRENA LO SVILUPPO DELL’ORTOFRUTTA BIOLOGICA? DALL’INDAGINE PANORAMA - ALTROCONSUMO SEMBREREBBE IL PREZZO: TRIPLO RISPETTO AL CONVENZIONALE MENTRE PER GLI ALTRI PRODOTTI BIOLOGICI E’ MENO CHE DOPPIO MA ANCHE PIU’ CONVENIENTE
Devo dire che fa una certa impressione vedere il confronto fra i prezzi di mele e coste di bietola biologiche rispetto a quelle convenzionali nel servizio dell’ultimo numero di Panorama che dedica ben sei pagine al mondo del biologico: 0,75 Euro al kg per le coste convenzionali contro 2,08 al kg per quelle biologiche. Altrettanto una confezione di sei mele convenzionali è proposta a 1,29 Euro al kg, mentre la medesima varietà in vassoio da quattro frutti è proposta nel biologico a 3,50 Euro al kg. In entrambi i casi il prezzo è quasi triplo mentre negli altri prodotti confrontati, dall’olio, alla pasta fino allo yogurt non arriva ad essere doppio e, addirittura, è uguale per le uova e più basso per il latte biologico. E’ chiaro, per i fautori del biologico, che sono stati scelti prodotti particolari e che ve ne sono altri dove le differenze si riducono ma, per i detrattori del biologico, si tratta in ogni caso di differenze eccessive rispetto alle caratteristiche dei prodotti in questione, visto che – come confermano le analisi sui prodotti confrontati – non vi sono differenze così importanti sotto il profilo nutrizionale e, ancora più importante, tutti i prodotti non presentano residui chimici al di sopra dei limiti di legge, per cui sono sicuri. 
Dal punto di vista di un osservatore imparziale e senza pregiudizi, quale mi considero, al di là delle rispettive posizioni, vi sono due aspetti da sottolineare utili a tutti gli operatori del settore. Il primo: un prezzo più popolare potrebbe portare a maggior diffusione dell’ortofrutta biologica che, ricordiamo, nel 2012 è cresciuta meno del mercato del biologico alimentare nel complesso, mentre il bio low cost nei discount è cresciuto nel nostro paese del 25.5% nel 2012. A solo titolo esemplificativo riporto di aver visto quasi ovunque a Berlino questo inverno carote bio a 0,78 Euro per una confezione da un kg. Il secondo è come l’innalzamento della qualità percepita tramite l’emozione porti a posizionamenti di prezzo al di là di ogni aspettativa nello scenario attuale, e con trend positivi, mentre il mercato in complesso arranca. Deve essere una grande lezione che vi faccia riflettere sulla portata di questa crisi: non coinvolge tutti e segmenta verso il valore più che verso il prezzo. Non mi pare che si stia agendo di conseguenza. 
RDC