VERSO UNA NUOVA CAMPAGNA PER L’UVA PUGLIESE CON … GIACOMO SUGLIA, PRESIDENTE APEO

VERSO UNA NUOVA CAMPAGNA PER L’UVA PUGLIESE CON … GIACOMO SUGLIA, PRESIDENTE APEO
Bianchi - Come si preannuncia la campagna dell'uva da tavola pugliese? Le grandinate di fine maggio hanno causato danni alla produzione?

Suglia - L'annata si preannuncia ottima sia dal punto di vista della qualità del prodotto sia per quanto riguarda i quantitativi da raccogliere. Fino alla fine di aprile stimavamo di iniziare in anticipo la stagione ma al momento contiamo in un leggero ritardo a fronte delle condizioni meteo totalmente atipiche per il nostro territorio che si sono registrate nel mese di maggio. Ora dipenderà molto dal clima delle prossime settimane, che dovrebbe però essere abbastanza favorevole.
Il 90% delle nostre strutture è dotato di una copertura in telo o in rete, per questo le grandinate di fine maggio hanno provocato danni leggerissimi e praticamente irrilevanti alle produzioni.

Bianchi - A quali nuovi mercati state oggi pensando? A questo proposito, a che punto siamo con il superamento delle barriere fitosanitarie per questo prodotto specifico?


Suglia
- Il mercato più interessante è sicuramente  quello dei Paesi del Golfo Persico – Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Oman – dove l'anno scorso abbiamo aumentato le spedizioni di circa il 40% rispetto al 2011. In questi Paesi il consumo di uva da tavola è in crescita da diversi anni, mentre registriamo una leggera riduzione nell'export verso il Nord America – Stati Uniti e Canada – a causa di condizioni doganali e fitosanitarie molto restrittive. Per quanto riguarda l'Europa, infine, c'è da segnalare l'incremento nel consumo delle uve apirene tra i Paesi del Centro e del Nord, come Norvegia, Svezia, Inghilterra, Danimarca, Austria e Germania. In quest'ultimo mercato registriamo un grande apprezzamento per la confezione da cestino da 500 grammi.
Le barriere fitosanitarie incidono tanto sulle esportazioni di uva da tavola. Sarebbe quindi importante abbattere le barriere presenti con la Cina e l'India, ad esempio, due mercati potenzialmente molto interessanti ma non aggredibili oggi.

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