CAMPAGNA DELLE PERE ANCORA AI BLOCCHI DI PARTENZA, MA IL MERCATO INIZIA A MUOVERSI ... CON MARCO SALVI – DIRETTORE GENERALE GRUPPO SALVI

CAMPAGNA DELLE PERE ANCORA AI BLOCCHI DI PARTENZA, MA IL MERCATO INIZIA A MUOVERSI ... CON MARCO SALVI – DIRETTORE GENERALE GRUPPO SALVI
Marzocchi - La campagna delle pere sta entrando nel vivo: questa stagione come si preannuncia dal punto di vista qualitativo e quantitativo? Che differenze riscontrate con l'annata 2012/13?

Salvi – La campagna è cominciata con un ritardo di 10/15 giorni, scontando un generale slittamento in avanti che abbiamo sperimentato anche con la frutta estiva. Le premesse sembrano positive, quantomeno dal punto di vista della qualità, mentre i quantitativi in entrata sono stati leggermente inferiori alle aspettative iniziali e il mercato è partito sottotono.
Quest'anno abbiamo avuto una produzione di oltre 30 mila tonnellate di pere di cui la "regina" è indubbiamente la varietà Abate (55% del raccolto), seguita dalla William (21%), Conference (10%), Kaiser (8%) e infine dalle varietà precoci, Carmen e Santa Maria (6%). La resa dalla varietà Williams si è rivelata al di sotto delle nostre aspettative (+3% rispetto al 2012), con calibri mediamente superiori all'anno scorso (calibro centrale 60/70, e un 20% di calibro 70+). Molto deludente, invece, è stato il raccolto della pera Conference che da un punto di vista quantitativo non ha recuperato rispetto alla passata stagione (-16%). Al contrario la Kaiser ha recuperato con un aumento rispetto alla passata campagna del 50%, rientrando a livelli normali. Infine, la pera Abate ha avuto un incremento produttivo (+15% rispetto al 2012) inferiore alle stime iniziali che la davano in aumento del 22% rispetto ai livelli dell'anno scorso.
In generale siamo molto soddisfatti della qualità, sia per quanto riguarda l'aspetto esteriore che per il calibro dove nel caso dell'Abate registriamo oltre il 65% di 70+. L'unica vera incognita di questa campagna è rappresentata dalla conservabilità: questo infatti è il primo anno in cui non possiamo usare nei trattamenti di post raccolta l'etossichina. Questa preoccupazione riguarda in particolare le varietà Abate e Conference, che normalmente vengono commercializzate fino ad aprile (Abate) e anche sino a maggio-giugno nel caso della Conference.

Marzocchi - Sul fronte dei consumi come sta rispondendo il mercato? Qual è l'andamento che state rilevando sia sul mercato italiano che su quelli esteri?

Salvi – Come detto prima, la campagna 2013/2014 è partita più lentamente a causa della ritardata maturazione. In più di recente le temperature sono ritornate sopra la media stagionale, e i mercati sono stati occupati a lungo e in modo consistente dai prodotti estivi, disponibili a prezzi molto convenienti. Tutti questi fattori hanno raffreddato la domanda e nonostante i supermercati abbiano inserito da diverse settimana le pere italiane nei loro assortimenti, i consumi finora non sono stati entusiasmanti, ma al contrario, inferiori a quanto ci aspettavamo.
Quest'anno insomma scontiamo un generale slittamento in avanti, ma confidiamo in un miglioramento che si inizia a notare già da alcuni giorni con un aumento di richieste. In più bisogna rilevare anche una presenza piuttosto aggressiva dei nostri competitor, Portogallo (con la pera Rocha), Olanda e Belgio (con la Conference), che hanno avuto una produzione molto abbondante, recuperando il calo del 2012, ma caratterizzata da calibri piccoli. Perciò finora soprattutto nei mercati del Regno Unito e paesi Scandinavi il segmento del prodotto confezionato è stato quasi esclusivamente appannaggio di questi paesi. Quindi, sul mercato inglese stiamo trovando spazio per la sola William (calibro 65/70) confezionata ad uno strato.
Sul mercato Russo, invece, la situazione quest'anno è molto diversa perché i prezzi più alti delle pere italiane hanno spinto i supermercati locali, sempre alla ricerca del miglior prezzo, ad acquistare ad inizio campagna in Serbia in quanto le pere sono molto più economiche e per le quali hanno anche potuto risparmiare il costo del dazio grazie ad accordi bilaterali privilegiati. Quindi hanno continuato ad acquistare in Polonia ed ora in Belgio e Olanda dove in questo momento trovano abbondante disponibilità di pere Conference a prezzi molto inferiori rispetto ai nostri. Di conseguenza per il prodotto italiano resta una nicchia di prodotto di alta qualità che transita sui canali tradizionali che forniamo con pera Abate (calibro 80+).
Attraverso i canali Retail siamo presenti in Germania con la varietà Abate (soprattutto calibri 70/75 e 80/85), in Austria, nel Sud della Francia (65/70) e in piccola parte nei paesi Scandinavi, dove però la pera Conference resta la varietà di gran lunga più consumata.
Infine, per quanto riguarda il mercato italiano, registriamo che finalmente si è iniziato a consumare in modo deciso la Williams che troviamo assortita in tutti i supermercati insieme alla Kaiser e all'Abate. Mentre, la pera Conference mantiene una forte presenza soprattutto nelle regioni del Sud.


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