FITOSANITARI, L'ITALIA VUOLE LA "PAR CONDICIO" CON GLI ALTRI PAESI UE. VERNOCCHI, FEDAGRI-CONFCOOPERATIVE: FIDUCIOSI DOPO IL SUMMIT AL MIPAAF DEL 9 DICEMBRE

FITOSANITARI, L'ITALIA VUOLE LA "PAR CONDICIO" CON GLI ALTRI PAESI UE. VERNOCCHI, FEDAGRI-CONFCOOPERATIVE: FIDUCIOSI DOPO IL SUMMIT AL MIPAAF DEL 9 DICEMBRE
Uso più realistico dell'art. 53 del Regolamento CE 1107/2009 per varie colture ortofrutticole (pera, carota, kiwi, uva da tavola, piccoli frutti, melone, pomodoro da mensa e drupacee) e risoluzione delle problematiche legate alla difesa di colture minori (mais dolce, cece e orticole ad uso industriale) molto importanti in Italia: due "vasti" temi che lunedì 9 dicembre a Roma Fedagri-Confcooperative, insieme alle Confederazioni Coldiretti, Cia e Confagricoltura, AIIPA, C.R.A., Agrofarma ed unioni nazionali delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli, hanno portato all'attenzione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, rappresentato per l'occasione dal Capo dell'Ufficio Produzioni Vegetali Bruno Caio Faraglia.
Al termine dei lavori, il Presidente del settore ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative Davide Vernocchi (nella foto) si è detto "complessivamente soddisfatto" per la sensibilità dimostrata dal Dott. Faraglia: "Uno dei principali obbiettivi di questo tavolo di lavoro, più volte sollecitato dal coordinamento Agrinsieme, è stato quello di programmare una strategia organica e strutturata, in modo da poter affrontare nel prossimo Comitato Fitosanitario, costituito dai rappresentanti dei tre Dicasteri della Sanità, dell'Agricoltura e dell'Ambiente, tutti i problemi connessi alle autorizzazioni d'uso eccezionali, alle quali altri Paesi europei (Spagna, Francia e Portogallo, ecc.) stanno facendo pesantemente ricorso per sopperire alla mancanza di efficaci alternative, creando così condizioni di disparità commerciale ed economica". 
Contattato dalla nostra redazione, Vernocchi rileva che oggi in Italia l'unica possibilità di protezione della pera dal riscaldo superficiale è rappresentato dal  trattamento con 1-metilciclopropene (Smart Fresh®), mentre in Spagna e Portogallo è stata concessa l'autorizzazione all'uso straordinario della molecola Etossichina anche per l'annata 2013/2014. "Il trattamento con 1 MCP ha però una serie di inconvenienti – sottolinea Vernocchi -. Innanzitutto è sconsigliato su alcune cultivar molto soggette alla fisiopatia (per esempio, Conference ed Abate) e non può essere applicato a tutte le partite, ma solo ai frutti raccolti entro una ‘finestra di raccolta' ben definita. Il trattamento con 1 MCP è inoltre molto costoso (doppio di quello che verrebbe sostenuto per un trattamento con etossichina) e comporta modifica delle caratteristiche organolettiche delle pere. L'azione dell' 1 MCP sul metabolismo respiratorio delle pere determina infatti un prolungato mantenimento del colore verde dell'epidermide e un rallentamento dell'intenerimento della polpa, associata ad un ridotto  sviluppo di sostanze aromatiche che caratterizzano alcune varietà (William ed Abate). Ciò condiziona – prosegue Vernocchi - la possibilità di collocare al meglio il prodotto su mercati che richiedono pere virate (di colore giallo) o ad aziende di trasformazione che esigono pere da trasformare con aroma caratteristico, ma quello che è grave è che altera il sapore dei frutti".
Tra le richieste specifiche che diverse organizzazioni agricole a vocazione generale hanno presentato al Dott. Faraglia occorre segnalare l'autorizzazione dell'uso eccezionale del Dimetoato come mezzo per limitare gli ingenti danni causati dalla diffusione di Drosophila suzukii e dalla virulenza di Ceratitis capitata sulle colture a frutto rosso (fragola, lampone, mirtilli giganti, ciliegio, ecc.). "Nel ciliegio, per esempio, stimiamo quest'anno un danno di quasi 1 milioni di euro, dichiara Vernocchi. Pur in via eccezionale, per i produttori italiani appare quindi necessario riproporre ancora la domanda di autorizzazione di Dimetoato per il controllo di ambedue le avversità, essendo molto limitata la gamma di strumenti efficaci nei loro confronti, convenzionali e non. Tale necessità è anche direttamente dimostrata e giustificata dall'autorizzazione per l'uso eccezionale di Dimetoato approvata in Spagna nel 2012 sulla base del dossier sostenuto economicamente dai produttori trentini e sperimentalmente dalla Fondazione Edmund Mach. Anche la Francia - conclude - ha autorizzato l'uso eccezionale di Dimetoato sulla frutta per il controllo dei due insetti".
Per quanto riguarda la lotta fitopatologica sulle colture minori, e nello specifico su mais dolce (4.000 ettari coltivati in Italia), cece (in forte crescita nel Centro-Sud Italia) e orticole ad uso industriale, Vernocchi conferma che "allo stato attuale si riscontrano gravi difficoltà, in quanto non ci sono ancora prodotti registrati per determinate avversità".

Clicca qui per conoscere le richieste presentate da Fedagri-Confcooperative per il 2014.
 
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