DA CONSUMER A... PROSUMER: MARCA E INGREDIENTI FINISCONO AI "RAGGI X" SUL WEB

DA CONSUMER A... PROSUMER: MARCA E INGREDIENTI FINISCONO AI "RAGGI X" SUL WEB
L'ascesa celeste del parere del consumatore è vicina, anche in ortofrutta e specialmente tramite il web. Lo dice anche il Papa "Internet è un dono di Dio. Varietà di opinioni è ricchezza". Concedetemi l'apertura a dir poco altisonante per rimarcare il concetto di "prosumer", ossia un consumer che sale a monte cercando di improvvisarsi producer, specialmente per quanto riguarda la propria fame di conoscenza.
Come spiegano i sociologi, l'individuo postmoderno, infatti, vuole sempre più mettere le mani in pasta, personalizzare il proprio prodotto, tralasciando le merci indifferenziate, quali le commodities, orientandosi verso un prodotto che esalti la propria individualità. Il bricolage ne è un esempio preciso, la cui stessa interpretazione sta dilagando nell'ortomania.



Come il prosumer "deingegnerizza" un prodotto che gli interessa, studiandone le caratteristiche, si sente anche in dovere, in taluni casi, di approfondire e investigare cosa si nasconde sotto il palcoscenico preimpacchettato della Marca. È questo il caso di community di consumatori che si scambiano informazioni tramite uno strumento impareggiabile -la rete- credendo di illuminare, a loro avviso, un mondo poco trasparente. Private Label o Marca del Distributore (MDD), tutti gli operatori del settore sanno da chi sono preparati i prodotti, ci pare normale, ma il consumatore, o meglio in questo caso, il prosumer? Si prenda ad esempio il caso di forum e siti web dove individui scrivono post del tipo "Lo sapevate che le insalate pronte da condire della linea Era Ora (Despar) sono prodotte da La Linea Verde?" risalendo all'informazione tramite la dicitura in etichetta o addirittura dall'indirizzo dello stabilimento di produzione cercato su google maps.


Alcuni esempi riportati dal Web

Uno dei siti-community più gettonati è ioleggoletichetta.it, 100.000 likes su fb e iscritti che fotografano le etichette per per poter comparare stabilimenti di produzione, ingredienti e tabelle nutrizionali.
Il gioco è semplice quanto semplicistico: gli utenti assimilando "stesso produttore, ingredienti e tabelle nutrizionali=stessa qualità" cercano di aggirare il premium price attribuito alla Marca industriale, pensando di risparmiare.
È ancora troppo presto per capire se il fenomeno possa condurre a giovamenti per la MDD conferendo una certa comparabilità a livello del prodotto - "il produttore è lo stesso, cambierà solo il marchio" - o possa portare solo ad uno stato confusionale nel percepito del consumatore. 
Una cosa è sicura: il fenomeno è degno di nota e vale la pena tenerlo sotto osservazione.

Michele Dall'Olio
Marketing Specialist

michele@italiafruit.net

Copyright Italiafruit News