PICCOLA E GRANDE DISTRIBUZIONE INSIEME NEI CENTRI STORICI? SI PUO' FARE. MARTINA E RELATORI DI SPICCO PLAUDONO IL "CASO-CESENA"

PICCOLA E GRANDE DISTRIBUZIONE INSIEME NEI CENTRI STORICI? SI PUO' FARE. MARTINA E RELATORI DI SPICCO PLAUDONO IL "CASO-CESENA"
L'inaugurazione del nuovo Foro Annonario di Cesena, riaperto sabato 22 marzo dopo oltre due anni di lavori di riqualificazione, è stata l'occasione per dibattere sul fenomeno della progressiva sparizione nei centri delle città (e dei borghi) italiane di tutte quelle piccole attività di vicinato alimentare, come macellai, drogherie, latterie o fruttivendoli che, da sempre, sono l'essenza commerciale e sociale del nostro paese. Questo tema è stato affrontato da illustri relatori e professionisti dell'alimentare - in ordine di intervento: Carlo Petrini (Slow Food), Luca Panzavolta (Cia-Conad), Bruno Piraccini (Orogel), Andrea Segrè (Last Minute Market e Università di Bologna), Maurizio Martina (MIPAAF) - nel corso del convegno "Commercio di vicinato alimentare: opportunità per i centri storici e vetrina per il territorio", organizzato dal comune di Cesena e tenutosi venerdì 21 marzo nella suggestiva Aula Magna della Biblioteca Malatestiana.



La Biblioteca Malatestiana di Cesena

Foro Annonario: eccellenza del commercio alimentare
L'opera di riqualificazione del vecchio Foro Annonario - realizzato per la prima volta alla metà del XIX secolo e ispirato agli edifici romani "Horrea" (magazzini di enormi dimensioni utilizzati per il deposito merci) - svolta salvaguardando la sua funzione storica di mercato alimentare ed "accorpando" in un unico luogo negozi che non possono superare il limite di 250 mq di superficie commerciale (su 2.600 mq totali); potrebbe essere un modello di riferimento per molti altri comuni italiani ed imprenditori. La ristruttuazione è stata realizzata con lo strumento del project financing e la società investitrice gestirà la struttura per 38 anni. "L'imminente apertura del nuovo Foro Annonario ha dato una spinta significativa non solo per quanto riguarda i nuovi esercizi che verranno ospitati al suo interno, ma anche per la decisione di alcuni operatori della precedente gestione di aprire nuovi esercizi nella zona limitrofa", hanno spiegato il sindaco di Cesena Paolo Lucchi e l'assessore alle attività produttive Matteo Marchi. "Al momento, nel centro storico sono in attività 55 esercizi riferiti al comparto alimentare (11% delle attività totali), mentre nel 2012 erano 33 (7% delle attività totali). Insomma, anche grazie al Foro "si sta creando un vero e proprio comparto alimentare diffuso nel tessuto cittadino che, siamo certi, contribuirà a rendere più vivo e attrattivo l'interno centro storico". L'obiettivo è quello di far diventare il Foro Annonario "l'eccellenza del commercio alimentare"; al suo interno si può trovare un'offerta in grado di soddifare ogni necessità del cliente: prodotti alimentari, macelleria con prodotti del territorio, frutta e verdura locali, pescheria per prodotti tipici del Mar Adriatico, forneria con specialità dolci o salate, pasticceria tradizionale e americana, caffè, brunch e ristoranti, tea room, birre speciali, cocktail e aperi-cena.



La tavola dei relatori: da sinistra, Matteo Marchi, Luca Panzavolta, Maurizio Martina, Paolo Lucchi, Andrea Segrè, Bruno Piraccini

Petrini: la diversità dei sistemi distributivi è il bene più prezioso
Per il presidente di Slow Food Carlo Petrini, che ha espresso il suo punto di vista con un intervento video registrato, "la diversità dei sistemi distributivi è il bene più prezioso" per il futuro dell'Italia. "Non è detto che nelle grandi città tutta la distribuzione alimentare debba essere racchiusa in un unico grande contenitore qual è la GDO", chiosa Petrini. Il presidente di Slow Food ha inoltre sottolineato che oggi per aver successo le botteghe alimentari devono riuscire a distaccarsi dalle logiche meramente commerciali, ma "essere polifunzionali": per esempio potrebbero pensare a "sostenere gruppi di acquisto solidale; realizzare corsi di educazione per cittadini; sviluppare la promozione di piccole entità produttive che non hanno la forza per essere conosciute; rafforzare un sistema di informazione, che è propedeutico alla buona riuscita dell'attività. Non c'è niente di più moderno – conclude Petrini - che rivitalizzare strutture antiche con la logica della modernità".



L'intervento video di Carlo Petrini 

Panzavolta: anche il discount comincia a mostrare segnali di affaticamento
Luca Panzavolta, amministratore delegato di Cia-Conad, ha illustrato una relazione sul consumo di alimentari nella GDO in Italia, fornendo una panoramica sui principali canali di vendita e sui cambiamenti nel comportamento d'acquisto del consumatore. "Nel 2013 la spesa pro-capite di prodotti alimentari ha toccato il livello più basso dagli anni '60", ha spiegato Panzavolta. "Le famiglie italiane hanno risparmiato sulla spesa alimentare un totale di 1,3 miliardi di euro ridicendo i volumi acquistati (588 milioni), acquistando di più in promozione (290 milioni), sostituendo i prodotti (122 milioni) e frequentando maggiormente il discount (302 milioni)". L'unico canale che, a parità di rete, è riuscito a crescere è stato il discount, "anche se in questi primi mesi del 2014 inizia a manifestare segnali di affaticamento, con vendite a rete costate che segnano il passo (-0,9%)", ha sottolineato Panzavolta. Per quanto riguarda i freschissimi (carne, formaggi, frutta e verdura, salumi, pesce, gastronomia), "tutti i reparti nel 2013 registrano un calo in valore, in volume e hanno perso anche in termini di prezzo". Guardando ai canali, "il discount registra un forte aumento nel fresco, raggiungendo un peso dell'8%, mentre decresce l'incidenza degli altri comparti: super 40,2%, tradizionali 24,2%, iper 12,3%, ambulanti/mercati 10%, self service 4% e altri formati 1,3%". Panzavolta ha infine spiegato come il consumatore si sia evoluto: "oggi si ricerca convenienza, qualità e semplicità, e credo che da questo punto di vista la sfida sia offrire tutti i giorni la convenienza".

Piraccini: trend di crescita per gli ortaggi surgelati

La riduzione dei consumi alimentari non sembra toccare i surgelati, come ha spiegato Bruno Piraccini, amministratore delegato di Orogel: "a livello nazionale, i consumi di alimenti surgelati tengono ma il segmento degli ortaggi è l'unico che nel 2013 ha registrato una crescita importante. Sui 5 milioni di alimentari surgelati consumati in Italia - prosegue - gli ortaggi pesano circa il 53%". Piraccini ha quindi rilevato che "il prodotto surgelato si presta maggiormente ad essere venduto in negozi che siano relativamente vicini all'abitazione del consumatore". Per questo motivo, "Orogel sta cercando di rivolgere un'attenzione particolare verso i negozi di piccola dimensione, tradizionali e a libero servizio. Per questi formati abbiamo costituito una linea di prodotti esclusiva, "Negozio Amico", in modo che i consumatori possano trovare il prodotto il più vicino possibile a casa, avendo la garanzia di un prezzo stabile".

Segrè: fondamentale uscire dai conflitti storici

Per il Prof. Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze Agro Alimentari dell'Università di Bologna e presidente di Last Minute Market, l'inaugurazione del Foro Annonario di Cesena rappresenta un esempio positivo di collaborazione tra settore pubblico e privato, perché "riporta al centro del mondo il valore del consumo di cibo. Mangiare bene è più che un bisogno, è un diritto. Oggi dobbiamo uscire dai conflitti storici, come quello tra città e campagna: non può più esserci, per esempio, una competizione tra grande e piccola distribuzione o tra filiera lunga e corta". Anche nella città di Segrè, Bologna, si sta lavorando sulla direzione di "riportare il cibo in un'ottica cooperativa". Lo testimoniano i progetti per la riqualificazione dello storico Mercato di Mezzo e la realizzazione della Fabbrica Italiana Contadina. "Il comparto alimentare può essere davvero il motore per la ripresa dell'Italia", conclude Segrè.



Il Prof. Andrea Segrè espone la sua relazione

Martina: il Ministero sta lavorando ad un progetto per l'agroalimentare
L'intervento finale è stato affidato al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ha rivolto un plauso all'iniziativa di Cesena: "con la crisi sono cambiati strutturalmente alcuni dati: non possiamo attardarci a discutere ancora se sia meglio il "global" o il "local". Dobbiamo superare questa idea" ha detto riferendosi anche all'organizzazione di Expo 2015. "L'agroalimentare è un settore di grandissimo potenziale, e in questi mesi lavoreremo per costruire un progetto strategico che incroci le diverse potenzialità dell'Italia e dei territori". Martina ha indicato alcuni "gap strutturali" del nostro Paese. In vista dell'applicazione della PAC 2014-2020, occorre, ha spiegato Martina, "sviluppare nuovi rapporti di filiera" per competere al meglio sui mercati internazionali ed "individuare strumenti che favoriscano le reti di imprese". Si devono inoltre "sviluppare punti di partenza nuovi, ripensare la filiera distributiva (dando maggior valore ai produttori) e rinnovare le reti commerciali".

Al termine del convegno il Ministro ha visitato, uno ad uno, i negozi del nuovo Foro Annonario che si stavano preparando per aprire il giorno successivo. Tra i negozi, si segnalano le aperture di un negozio Angrintesa (cfr. Italiafruit di oggi) e un Conad "Sapori e Dintorni". Di seguito, Italiafruit News propone alcune foto della visita.



Il ministro Martina con Raffaele Drei e Cristian Moretti di Agrintesa 



Il ministro Martina con Filippo Lorenzini, 24enne titolare del nuovo "Sapori e Dintorni" Conad



Uno scatto della visita

Nella foto di apertura: Il ministro Martina e il Prof. Segrè a colloquio prima del convegno.

Daniele Bianchi
Deputy Editor
daniele@italiafruit.net

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