LA VALLE DELLA PESCARA AI RAGGI X: UN CENTRO AGROALIMENTARE DI GRANDI POTENZIALITA', MA LA FRAMMENTAZIONE E' UN HANDICAP

LA VALLE DELLA PESCARA AI RAGGI X: UN CENTRO AGROALIMENTARE DI GRANDI POTENZIALITA', MA LA FRAMMENTAZIONE E' UN HANDICAP
La redazione di Italiafruit News ha chiesto a Piero Galasso, Presidente di SMA (Soc. Mercantile Abruzzese), di fare un inquadramento sull'andamento del Mercato di Pescara:

Il Centro Agroalimentare "La Valle della Pescara", Mercato Ortofrutticolo all'Ingrosso, rappresenta l'opera più significativa realizzata nella Regione Abruzzo dagli anni Novanta in poi e, facendo parte del Sistema Mercati Nazionale, ha oggi assunto un ruolo di "pivot operativo", in virtù della sua funzione nodale, nella composizione della filiera ortofrutticola regionale ed extraregionale.

Infrastrutture, gestione e operatività
Grazie alla delocalizzazione nel territorio di Cepagatti, il Mercato Ortofrutticolo ha potuto avviare quella fase di rinnovamento che, attraverso un'azione sui tre parametri fondamentali ritenuti indispensabili - infrastrutture, gestione e operatività - ha consentito non solo di mantenere le tradizionali funzioni del Mercato (tra cui regolarità dell'offerta, collegamento tra produzione e distribuzione finale, punto di riferimento per la produzione e punto di formazione del prezzo) ma anche di stare al passo con le nuove esigenze di approvvigionamento e distributive, attraverso la riscrittura dei regolamenti, la liberalizzazione degli orari e l'introduzione di sistemi di gestione per la qualità a livello organizzativo, ambientale e sociale.

I numeri del Mercato
Gli operatori che a vario titolo operano all'interno del Centro, movimentando circa 1.100.00 di quintali all'anno, sono:
  • 350 produttori locali singoli dislocati in un'area (plateatico) preposta alla vendita diretta del prodotto aziendale e che movimentano circa il 20% del volume globale trattato in Mercato;
  • 250 produttori singoli o associati che conferiscono presso i grossisti e che movimentano circa il 15% del volume totale;
  • 17 ditte grossiste primarie;
  • 2 cooperative di facchinaggio per la movimentazione interna delle merci;
  • 4 ditte di picking e trasporto c/terzi
  • un totale di circa 500/660 utenze giornaliere comprensive anche di colletti bianchi che determinano una occupazione in loco di circa 150 unità lavorative.

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Nella foto: il tunnel deI Centro Agroalimentare "La Valle della Pescara"

Approvvigionamenti e ridistribuzione

Approfondendo il tema dei flussi in entrata, le fonti di approvvigionamento delle Merci sono da ripartire in: direttamente dalla produzione agricola 40%, da altri mercati 40%, grossisti fuori mercato 10%, importatori 7% e estero diretto 3% mentre la redistribuzione dei prodotti, su base territoriale, viene stimata verso la provincia di Pescara per il 50%, verso il resto della regione Abruzzo per il 35% e nel resto d'Italia per il 15%.

Logistica e territorio
La vicinanza del Centro ai principali snodi autostradali e la sua posizione baricentrica rispetto alle direttrici Nord-Sud del corridoio adriatico ne fanno un formidabile punto di raccolta e smistamento di un importantissimo patrimonio ortofrutticolo in termini di quantità, qualità e di gamma nonché punto di riferimento nevralgico nella distribuzione ortofrutticola regionale e non solo.
D'altra parte l'Abruzzo rientra pienamente in quel particolare sistema produttivo dalle potenzialità, potremmo dire, quasi uniche al mondo, che è rappresentata dall'ortofrutta delle regioni transfrontaliere adriatiche, ioniche e della Sicilia, dove si sviluppa un patrimonio importantissimo in termini quantitativi, di gamma e di qualità. I territori specializzati che si trovano in queste aree rappresentano potenzialmente un sistema produttivo completo, con caratteristiche straordinarie (agrumi, ortaggi, frutta a livelli di eccellenza).

Il problema dell'identità commerciale frammentata
Tuttavia, di fronte ad una tale potenzialità produttiva, l'ortofrutta regionale ed adriatico/ionica in generale, appare ancora oggi frammentata e disorganizzata.
Non si è quindi ancora affrontato il problema fondamentale: la mancata integrazione commerciale delle produzioni ortofrutticole dei territori dell'asse adriatico-ionico.
La questione dell'organizzazione commerciale per l'ortofrutta abruzzese ed adriatico-ionica in generale è pertanto un problema, prima di tutto, di identità commerciale. Finchè non vi saranno organizzazioni commerciali in grado di integrare in una unica offerta, adeguatamente segmentata in base alle richieste del mercato, questa produzione nella sua ricchezza di gamma e varietà, il comparto ortofrutticolo regionale ed adriatico, non riuscirà a diventare il comparto trainante dell'economia, ruolo che invece gli spetterebbe "strategicamente d'ufficio", vista la crisi degli altri settori economici (industriali, manifatturieri, ecc.). Si tratterebbe cioè di riappropriarsi della straordinaria vocazionalità produttiva di questi territori coniugandola con quella altrettanto straordinaria dal punto di vista turistico-paesaggistica ed enogastronomica.

Michele Dall'Olio
Marketing Specialist
michele@italiafruit.net

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