DROSOPHILA SUZUKII, SUMMIT TRA ESPERTI AL CENTRO LAIMBURG: «PUNTARE SULLE TECNICHE DI CONTROLLO ALTERNATIVE»

DROSOPHILA SUZUKII, SUMMIT TRA ESPERTI AL CENTRO LAIMBURG: «PUNTARE SULLE TECNICHE DI CONTROLLO ALTERNATIVE»
Ricercatori e tecnici esperti della Drosophila suzukii provenienti da Francia, Spagna e Italia si sono incontrati lo scorso 22 marzo a Vadena (BZ) presso il Centro di Sperimentazione Laimburg per scambiare informazioni sulle proprie esperienze e ricerche. I delegati hanno convenuto che il comportamento del fitofago varia in funzione del clima e dell’areale e che si deve continuare a lavorare sulle tecniche di controllo alternative, come la cattura massale o l’impiego di insetti antagonisti.

La Drosophila suzukii rappresenta una sfida per l'agricoltura di tante regioni europee. Nasce da qui l'idea dell'incontro tecnico. "Ci siamo scambiati informazioni riguardo ai risultati delle ricerche – spiega la dott.ssa Silvia Schmidt, l'esperta del Centro di Sperimentazione Laimburg ed organizzatrice dell'incontro -. Come mostrano i dati delle altre regioni, il parassita si adegua al clima e alle caratteristiche colturali delle singole regioni comportandosi in maniera diversa". La Drosophila suzukii è un insetto invasivo proveniente dall'Asia orientale che si è sparso in Europa dal 2009, rappresentando una sfida soprattutto per la coltivazione di piccoli frutti e drupacee.

La Drosophila è capace di adattarsi
Durante l'incontro, gli scienziati hanno presentato le attuali conoscenze sulla dinamica della popolazione, la biologia ed il comportamento dell'insetto. I dati del monitoraggio in Francia, Spagna e Italia mostrano che la Drosophila si comporta in modo diverso in ogni regione a seconda delle condizioni climatiche e del paesaggio agricolo che trova. Corrispondenza è stata trovata sul luogo di svernamento favorito che risulta essere l'ambiente boschivo. Questi risultati saranno correlati con dati climatici per ottenere approfondite conoscenze sulla strategia di svernamento dell'insetto.

Gli approcci per il contenimento del parassita

Per controllare l'insetto vengono seguite più strategie. Oltre alla cattura massale e l'impiego di reti si studia anche l'impiego di insetti antagonisti che “parassitizzano” la Drosophila. Mentre l'uso di insetticidi è efficace soltanto in presenza di basse densità di popolazione, l'impiego di reti con fori di dimensioni molto piccole da buoni risultati. "Le reti sono costose e in alcuni casi incidono sulla qualità dei frutti soprattutto delle ciliegie, perché influiscono sul microclima", prosegue la dott.ssa Schmidt. Una possibile alternativa potrebbe essere l'uso di insetti antagonisti che si nutrono della Drosophila suzukii. Le specie indigene attaccano però anche altri insetti e, attualmente, l'efficacia del metodo non è soddisfacente e richiede ulteriori sviluppi.

L'analisi degli aromi di piccoli frutti ha intanto portato alla scoperta dei profumi preferiti dal parassita, che potrebbero condurre allo sviluppo di nuove trappole attrattive da impiegare contro la Drosophila. L'incontro di venerdì ha inoltre dato il via ad uno scambio continuo tra gli esperti, e la possibilità di sviluppare progetti congiunti di ricerca in materia.

La situazione in Alto Adige
Gli anni 2011, 2012 e 2013 hanno mostrato diversi livelli di infestazione con danni significativi nel 2011 e popolazioni più contenute nel 2012. Nel 2013, invece, con le misure d'igiene e l'accorciamento degli intervalli di raccolta si è riusciti a tenere sotto controllo la situazione. Anche i trattamenti fitosanitari con un insetticida biologico hanno  frenato il grado di infestazione. Le ricerche sulla Drosophila presso il Centro di Sperimentazione Laimburg hanno portato alla luce che l'insetto è selettivo e predilige frutti come le more o i lamponi, mentre altri frutti come l'uva vengono colpiti soltanto in caso di mancanza dei frutti preferiti e in presenza di elevate densità di popolazione.

Fonte: Centro di Sperimentazione Laimburg