FRANCIA, "CAMPAGNA" DI INTERMARCHÉ: ANCHE L'ORTOFRUTTA "BRUTTINA" HA DIRITTO DI ESISTERE (ED ESSERE VENDUTA) [VIDEO]

FRANCIA, "CAMPAGNA" DI INTERMARCHÉ: ANCHE L'ORTOFRUTTA "BRUTTINA" HA DIRITTO DI ESISTERE (ED ESSERE VENDUTA) [VIDEO]
In vista di Expo 2015, il problema dello spreco alimentare è più che mai sotto i riflettori. Quando poi vengono messe in essere iniziative volte ad arginare il problema con protagoniste la frutta e la verdura, sarebbe veramente un peccato mortale non parlarne.

Intermarché, una delle maggiori catene di supermercati francese, lo scorso mese ha lanciato una campagna volta a riabilitare la frutta e la verdura "bruttine" (moche), solitamente escluse dalla vendita in quanto difformi, insolite, diciamolo pure non ciò di cui il consumatore è solitamente alla ricerca quando esamina i prodotti del reparto ortofrutta.
Quindi, per due giornate durante la prima metà di aprile, nel punto vendita Intermarché Super di Provins (Seine et Marne, Francia) la direttrice Marie Sophie Ferté, promotrice dell'iniziativa, ha dedicato un'intera area del reparto ortofrutta a questa particolare... "varietà", con tanto di cartelli prezzo ed etichette. Frutta e verdura sfusa, succhi e zuppe, venduti al 30% in meno, accompagnate da una degustazione volta a far comprendere al consumatore come l'aspetto estetico del prodotto ortofrutticolo non mini assolutamente la sua qualità.



Un'iniziativa con l'obiettivo di sostenere i cittadini contro il carovita e combattere al contempo lo spreco alimentare concentrandosi sulle enormi quantità di ortofrutticoli escluse dalla vendita diretta delle catene. Allo stesso tempo, verrebbe da dire, si tratta anche di una sorta di "crociata socio-commerciale" a favore di una maggiore diversità nelle cassette e nei banchi del supermercato. Siamo certi che l'uniformità (o omologazione?) sia la strada migliore per l'offerta al consumatore?

Per rafforzare l'impatto dell'attività instore, uno straordinario esempio di comunicazione pubblicitaria espressa in cartellonistica ed in spot televisivi. Su sfondo bianco, sia in un supporto media che nell'altro, campeggia il prodotto "differente".
Nei poster l'ortofrutticolo è accompagnato da slogan dal tono umoristico, che fanno rivalutare le scelte di acquisto normalmente condotte: "L'arancia brutta fa un succo bellissimo", "La melanzana brutta, a questo prezzo potrebbe essere ancora più brutta", "La patata brutta, eletta Miss Puré 2013" (vedi sotto), e così via.
Negli spot, invece, il prodotto al centro dell'immagine ruota lentamente per mostrarsi in tutte quei piccoli dettagli che lo rendono "diverso", mentre una voce fuori campo gli rivolge un vero e proprio discorso motivazionale sul fatto di dover essere fiero perché ciò che importante è la bellezza interiore. Vero e proprio "Cibo per i pensieri" che porta a riflettere, strappando con il tono umoristico anche un grande sorriso.



Secondo quanto riferito da un portavoce di Intermarché se l'operazione raggiungerà il successo auspicato, la campagna verrà condotta in punti vendita di tutto il territorio francese. Sicuramente c'è stato un buon inizio: "Non ricordo chi diceva che la bruttezza si vende male, ma qui si vende bene", ha dichiarato la direttrice Ferté.

Un'iniziativa nella quale spicca un'esecuzione magistrale di marketing operativo, il ruolo della grande distribuzione in quanto forte attore sociale e l'assoluta centralità di frutta e verdura. Insomma, come potevamo non parlarne?

Nella foto di apertura: "Mela bruttina, è come una bella ma meno cara".

Vanessa Niemants
Junior Marketing Specialist
vanessa@italiafruit.net

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