Don Camillo investe da nord a sud. Cagna: fare sistema

Il presidente del Comitato interprofessionale: per l'Italia del melone è il momento del riscatto

Don Camillo investe da nord a sud. Cagna: fare sistema
Agricola Don Camillo investe in maniera decisa sul melone italiano: “In questa stagione - spiega il presidente Ettore Cagna - supereremo i mille ettari di superficie dedicata, con un potenziale produttivo in crescita del 30% rispetto al 2013. Abbiamo investito molto in Sicilia e nelle aree di Mantova, Verona, Parma e Reggio Emilia. In base alle nostre previsioni, il volume commercializzato dovrebbe attestarsi attorno alle 28 mila  tonnellate a fronte delle 22 mila della passata campagna”. Tanti segni “più”, dunque per la società di Brescello (Reggio Emilia), che dispone di terreni disseminati lungo tutta la Penisola grazie ai quali avviene un collocamento “spalmato” da aprile a ottobre; una distribuzione “integrata”, nei primi mesi dell’anno, da materia prima proveniente dall’estero. Lo scorso febbraio è stato avviato, per la prima volta, un programma d’importazione di melone retato dal Costa Rica.

Qual è stato il percorso di Agricola Don Camillo negli ultimi anni?
“Nell’ultimo quinquennio – spiega Cagna - abbiamo registrato una significativa crescita qualitativa, sia a livello di bontà che di tenuta, grazie anche a una migliore gestione post raccolta che ci ha assicurato un valore aggiunto importante. Nei nostri magazzini di Brescello e Licata lavoriamo 35 tonnellate di prodotto l’ora ma stiamo investendo per un ulteriore potenziamento: l’obiettivo è raggiungere le 50 tonnellate l’ora entro il 2015. Sul fronte commerciale, cresce la rilevanza dei mercati esteri: l’export aumenta gradualmente sia per il melone - la cui quota Oltralpe raggiungerà nel 2014 il 22-24% contro il 17-18% dello scorso anno, con destinazione Nord Europa, Svizzera, Austria, Germania - sia per gli altri nostri prodotti, in primis la mini anguria. La nostra azienda fa riferimento a un numero relativamente ristretto di produttori, tutti strutturati, e ciò assicura un'elevata competitività”.

Qual è, a metà giugno, il bilancio della campagna produttiva e commerciale?
“Agricola Don Camillo ha iniziato ai primi di aprile in Sicilia, con 15 giorni di anticipo rispetto alla media stagionale; a seguire è arrivato il prodotto campano e del Centro Italia, dove la campagna proseguirà ancora una quindicina di giorni circa; poi è stata la volta del veronese e, dal 24 maggio, del mantovano, parmense e reggiano, dove siamo in piena campagna. A maggio i prezzi non sono stati granché a causa dell’accavallamento della produzione siciliana con quella precoce del Centro-Nord, mentre da una settimana circa la disponibilità sui mercati è scarsa, situazione che potrebbe protrarsi sino a fine mese, quando entrerà in scena il melone sotto tunnellino. Le quotazioni sono finalmente più generose: ci auguriamo “tengano” su questi livelli almeno un paio di settimane...”.

Ettore Cagna è anche coordinatore del Comitato prodotto dell’organismo interprofessionale: quale futuro sogna per il melone italiano e quali sono gli obiettivi del suo mandato?
Stiamo cercando di creare una connessione tra le componenti di una filiera poco abituata al dialogo per capire necessità e problemi legati al prodotto e cercare di sviluppare le grandi potenzialità di uno dei pochi ortaggi la cui produzione copre 7-8 mesi l’anno e può essere tranquillamente consumato dalle 12 alle 14 ore al giorno. E’ il momento di spingere, la qualità media è buona. Il tavolo di lavoro è concorde su questi obiettivi, ma dobbiamo coinvolgere un numero sempre maggiore di protagonisti del comparto, aprire un confronto il più ampio possibile. Da parte mia sono disponibile a sentire la voce degli operatori delle zone vocate, dalla Sicilia alla Campania, dal Centro al Nord. In Italia produciamo in quasi tutte le regioni su 1.300 chilometri ma non siamo riusciti nè a creare quel valore conseguito invece da anni dai colleghi francese, né a esportare come la Spagna. E’ arrivato il momento del riscatto del made in Italy, ma per riuscirci serve il contributo di tutti”.

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