Radicchi del Fucino eccellenti, ma i consumi languono

Radicchi del Fucino eccellenti, ma i consumi languono
Belli, sani, croccanti, deliziosamente amarognoli, compatti. I radicchi tondi del Fucino stanno esordendo egregiamente sul mercato. Le quotazioni sono ritenute soddisfacenti. È un prodotto che fa da cerniera tra il radicchio primaverile e quello tardivo di Chioggia, assicurando alla varietà una presenza continua tutto l'anno.

"Ma non è tanto il prezzo che ci dà pensieri, quanto il calo dei consumi - rileva Felice Bianchi, presidente della Cooperativa Paf (Produttori agricoli del Fucino) di Luco dei Marsi (L'Aquila), una struttura associata a OPO Veneto -. Il fatto è facilmente spiegabile: si mangia in generale meno verdura perché i consumatori hanno meno soldi per comperarne. Risparmiano sempre più anche nel cibo. Il fenomeno è generale. Quest'anno, ad ogni modo, abbiamo un prodotto di alta qualità. La resa è su una buona media".

"È, comunque, un inizio di raccolta che fa intravvedere buone prospettive - commentano a OPO Veneto, organizzazione di produttori orticoli molto attiva tra i coltivatori del Fucino e particolarmente impegnata sul fronte dei radicchi -. Un grande prodotto!"

Sulla piana del Fucino si stima una produzione di radicchio che si aggira attorno ai 15 mila quintali e che, tendenzialmente, è in crescita, date le ottime condizioni pedoclimatiche che portano ad una ottima resa. Oltre al radicchio tondo, si produce il radicchio rosso lungo precoce che sta avendo un altrettanto promettente avvio di stagione. Si presenta molto bene, sano e buono. Una qualità elevata sotto tutti gli aspetti. Condivide con il tondo gli stessi problemi di mercato e di consumi.

"Sono radicchi - commenta Michele Trevisan (nella foto di apertura), manager commerciale di OPO Veneto - che, in condizioni normali di mercato, non avrebbero problemi di collocazione e di quotazione perché la loro qualità è riconosciuta e indiscutibile; sono, invece, condizionati dal fatto che i consumi sono in calo. Un momento freddo per i radicchi come per tutte le verdure: è tutto il settore a vivere una grande criticità".

I radicchi del Fucino sono legati al mercato interno; è quasi insignificante la quota esportata anche perché arrivano in mesi in cui nei tradizionali mercati esteri della verdura italiana c'è il prodotto locale. Sulla piana del Fucino è tempo anche di sedano, di carote, di cavolfiori, di finocchi; a fine luglio si avranno le prime patate, che si presentano quest'anno con qualche problema a causa delle piogge che ne hanno condizionato la crescita.





Fonte: Opo Veneto