Nespak: packaging strategico per segmentare e valorizzare

Maso: «Deve essere bello, protettivo, eco-friendly, consono alle nuove esigenze del consumo»

Nespak: packaging strategico per segmentare e valorizzare
Anche quest'anno i produttori di frutta estiva stanno combattendo con prezzi non remunerativi. Di fatto è la quantità disponibile che guida le quotazioni sul mercato più che la qualità in ottica del consumatore. Senza una adeguata valorizzazione dei prodotti di alta qualità sarà sempre più difficile remunerare in maniera adeguata i produttori. La via prioritaria al consumo per segmentare l'offerta è la confezione che deve passare da strumento di protezione a strumento di valorizzazione.

Come affronta Nespak questa sfida?
Sono assolutamente d'accordo con quanto affermato e penso che in questo momento, per il settore ortofrutta, "segmentare e differenziare l'offerta sulla base del valore percepito sia la strada maestra per sostenere e stimolare i consumi", precisa Alberto Maso, Direttore Vendite Italia Nespak. Se si vuole segmentare l'offerta destinata ai supermercati, non vi è dubbio che il packaging può svolgere un ruolo molto importante.
Sulla possibilità di offrire una vasta gamma, Nespak con le aziende del gruppo -Groupe Guillin- è in grado di proporre oltre 6.000 referenze di packaging a stock dedicate a frutta e verdura, oltre alla possibilità di realizzare prodotti personalizzati in 3 settimane dall'ordine. Se si considera inoltre che in Italia sono concentrate le più importanti aziende di produzione di packaging del settore a livello europeo, si può affermare con certezza che sul versante del packaging le opportunità sono davvero enormi. Quello che al contrario mi pare molto carente, è la consapevolezza da parte della maggior parte degli attori della filiera ortofrutticola di poter sfruttare questa grande opportunità.

nespak packaging

Si riscontra sul mercato una tendenza alla riduzione dell'acquisto medio di ortofrutta, sia per lo sfuso che per il confezionato. È possibile coniugare questa riduzione delle grammature in acquisto con indifferenza dell'incidenza del costo delle confezioni su kg venduto?
Penso che la vera sfida per uscire dall'empasse sia proprio quella di assecondare la domanda del consumatore con un nuovo packaging, che però riesca a contenere al massimo i costi per Kg di ortofrutta confezionata. Oggi, a parte i vecchi cestini da 1Kg, quasi tutte le altre confezioni necessitano di un livello di manualità elevatissimo, con scarse efficienze logistiche che si traducono in costi molto elevati. La soluzione potrebbe essere un progetto che coinvolga, contemporaneamente, aziende ortofrutticole organizzate, aziende di packaging e  aziende costruttrici di macchine automatiche, con le seguenti tappe:
-    Capire bene le esigenze del consumatore in termini di confezioni gradite.
-    Individuazione del nuovo packaging: possibilmente bello, meccanizzabile, che consenta una ottimizzazione logistica, che protegga l'ortaggio lungo la filiera ed a basso impatto ambientale.
-    Poter utilizzare macchine efficienti e performanti in grado di riempire, confezionare e possibilmente collocare la nuova confezione nei sovraimballi standard.
Come si vede la strada indicata non è agevole, ma qualche esempio di successo esiste ed andrebbe preso ad esempio.

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Dal vostro osservatorio, quali sono le principali tendenze in tema di packaging per l'ortofrutta nel prossimo futuro?
Per rispondere a questa domanda partirei da alcuni elementi dell'attuale scenario: dalla crisi economica, a nuclei famigliari sempre meno numerosi, riduzione degli scontrini medi oltre ad un aumento delle visite presso i punti vendita per frammentare e gestire le dimensioni della spesa.
Alla luce di tale situazione penso che le nuove confezioni dovranno essere slegate dai vecchi schemi del chilo o delle sue frazioni, ma dovranno avere un peso più consono alle specifiche esigenze del consumatore moderno, per es. multipli di dosi consigliate per persona. Molto importante sarà la possibilità di poter determinare un prezzo fisso di vendita e  per questo motivo le confezioni dovranno essere necessariamente a peso egalizzato. Chiaramente, come indicato precedentemente, il nuovo packaging dovrà essere eco-friendly e sempre più meccanizzabile per abbattere al massimo i costi logistici e di manodopera.

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