Assomela: Dichiarazione ambientale di prodotto

Assomela: Dichiarazione ambientale di prodotto
Assomela, l'Associazione Italiana delle Organizzazioni di Produttori di mele che rappresenta l'80% della produzione melicola nazionale, pubblica il terzo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale di Prodotto delle Mele Italiane che contiene la quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita delle mele.

La mission di Assomela è di rappresentare gli interessi dei produttori associati (le OP VOG, VI.P, Melinda, La Trentina, COZ, Nord Est, Melapiù, Rivoira, Lagnasco e Melavì) verso i vari stakeholders coordinando e realizzando progetti di ricerca su vari campi di interesse comune. In questo contesto da molti anni è in atto un percorso volto all'incremento della sostenibilità ambientale della melicoltura che ha portato, nel 2012, alla pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di prodotto (EPD) delle Mele del Trentino-Alto Adige che ha rappresentato uno dei primi casi di comunicazione di questo tipo da parte di un settore produttivo e non di una singola azienda come viene normalmente fatto. L'anno successivo, lo studio è stato esteso a 8 delle 10 OP associate in Assomela, rappresentando il 99% della produzione totale dell'Associazione, e si è concluso con la pubblicazione della Dichiarazione Ambientale di prodotto (EPD) delle Mele Italiane. La versione di prossima pubblicazione (2014) rappresenta l'aggiornamento dell'EPD ed è relativa alla campagna 2013.

Per le elaborazioni sono stati considerati gli impatti relativi alla coltivazione delle quattro varietà più rilevanti in termini di produzione (Golden Delicious, Gala, Red Delicious, Fuji) che costituiscono complessivamente l'83% della produzione totale di mele delle OP interessate dallo studio. La quasi totalità delle mele commercializzate dalle otto OP viene coltivata secondo i disciplinari di produzione integrata, e la restante parte viene coltivata secondo i disciplinari di produzione biologica come da Regolamento CEE.

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto, elaborata con il supporto tecnico di Life Cycle Engineering, segue le regole del Sistema Internazionale EPD® e i dati presentati sono stati calcolati attraverso la metodologia dell'Analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA) che prevede l'analisi degli impatti dalle attività svolte in tutte le fasi della filiera che vanno dall'impianto del frutteto fino alla distribuzione del prodotto al consumatore. I risultati, comunicati attraverso tre indicatori di sintesi, si riferiscono all'unità funzionale di 1 kg di mele vendute sfuse, intese per il consumo fresco.

Dai dati pubblicati nel 2013, e sostanzialmente confermati dalle elaborazioni 2014 in via di definizione, emerge che per produrre un kg di mele vengono emessi 0,2 kg di CO2eq dovuti per il 45% alla fase di distribuzione, per il 35% a quella di stabilimento e confezionamento e per il 20% alla fase agricola. Il consumo di acqua (blue water), di circa 59 litri per kg, è invece concentrato quasi interamente nella fase di produzione delle materie prime agricole (98%). Infine, per unità funzionale sono necessari 0,5 global m2, il 49% dovuti alla fase di distribuzione, il 33% allo stabilimento e al confezionamento e il 18% alla fase agricola.

Con questo progetto e con il progetto parallelo di studio analitico affidato alla Libera Università di Bolzano, l'associazione ed i suoi associati vogliono dare un contributo di conoscenza su un tema compreso tra le priorità della Politica Agricola Comunitaria ma esprimono anche una attenzione particolare verso una sfida importante non solo per il settore frutticolo ma per la società civile del futuro nel suo insieme.

Assomela s.c. è il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l'80% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda, "la Trentina" e Mezzocorona della Provincia di Trento, COZ e Nord Est della Regione Veneto, Melapiù della Regione Emilia Romagna, Rivoira e Lagnasco della Regione Piemonte, Friulfruct del Friuli Venezia Giulia e Melavì della Regione Lombardia.

Life Cycle Engineering S.r.l., Research & Consulting, con sede a Torino e Venezia, è una società di ingegneria che dalla metà degli anni '90 opera nel settore della consulenza, della ricerca e della formazione in campo ambientale ed energetico. È partner riconosciuto di numerose aziende, centri di ricerca e associazioni di produttori a livello nazionale e internazionale che hanno scelto LCE come supporto scientifico e tecnico per attività di LCA (Analisi del ciclo di vita), di EPD (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) e di programmazione di strumenti di sviluppo ambientale sostenibile e di eco-design.

Glossario
Dichiarazione Ambientale di Prodotto. Etichette ambientali volontarie di tipo III (ISO 14025) che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso la metodologia dell'Analisi del Ciclo di Vita. Sono sottoposte a un controllo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. L'obiettivo principale di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto è quello di fornire informazioni rilevanti, verificate e confrontabili relative all'impatto ambientale di un prodotto o di un servizio. Tra di esse rientrano, ad esempio, le EPD Environmental Product Declaration del Sistema Internazionale EPD®. Maggiori informazioni disponibili su www.environdec.com.

Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment – LCA). Metodologia di valutazione degli impatti ambientali, regolata a livello internazionale dallo standard ISO 14040, che tiene conto di tutti gli aspetti della filiera prevedendo lo studio di tutti i passaggi, a partire dalla fase agricola per terminare con il trasporto e la distribuzione e, quando necessaria, la fase di cottura. Per rendere facilmente comprensibili e comunicabili i risultati degli studi LCA vengono utilizzati degli indicatori di sintesi che consentono di rappresentare, in modo semplice e aggregato, gli impatti ambientali. Nel caso delle filiere agroalimentari, gli impatti ambientali considerati "significativi" sono le emissioni di gas serra, l'utilizzo di acqua, e il territorio utilizzato per produrre le risorse.

Carbon footprint. La carbon footprint di un prodottoè il totale delle emissioni di gas ad effetto serra prodotti lungo l'intero ciclo di vita. Si misura in quantità di CO₂ equivalenti.
Water Footprint. La water footprint è la quantità di acqua utilizzata direttamente o indirettamente nell'arco del ciclo di vita di un prodotto. È costituita dalla green water (l'acqua evapotraspirata dalle piante), dalla blue water (l'acqua utilizzata direttamente) e dalla grey water (l'acqua necessaria a diluire gli inquinanti per riportare i corpi idrici alle condizioni originarie).

Ecological footprint. L'ecological footprint è la misura della superficie terrestre e acquatica necessaria a produrre le materie prime e ad assorbire le emissioni relative al ciclo di vita di un prodotto. Viene espressa in global metri quadri.

Nella foto: Ennio Magnani (Assomela), Georg Koessler (VOG), Elisabetta Redavid e Massimo Tagliavini (Libera Università di Bolzano)

Fonte: Ufficio Stampa Assomela