Ottobre a tutto gas per la frutta di stagione nella Gdo

Uva, mele, banane e pere con ottime rotazioni, buone vendite per mandarini e limoni

Ottobre a tutto gas per la frutta di stagione nella Gdo

Continua il consueto approfondimento per le vendite di ortofrutta nella Gdo con il focus sulla frutta. Nell'ultima uscita abbiamo decantato l'ulteriore avanzamento dei consumi (clicca qui per leggere «Ottobre nella Gdo: l'avanzata dei consumi non si ferma») rispetto ai risultati già confortanti, in termini di rotazioni osservate, di settembre.

Trend ortofrutta Gdo a ottobre

Trend ortofrutta Gdo a ottobre

La frutta è la macro categoria più performante. Con una deflazione ancora presente (quasi 5 punti) mostra andamenti per le singole specie/famiglie abbastanza contrastanti tra la parte alta e quella bassa del ranking dei primi dieci prodotti del mese.

I primi 10 prodotti frutticoli a ottobre

I primi 10 prodotti frutticoli a ottobre

Le prime quattro posizioni - occupate da uva, mele, banane e pere, che contribuiscono al 53% delle vendite a valore nel mese - sono caratterizzate da un aumento dei volumi che in certi casi arrivano anche alla doppia cifra (nelle pere addirittura +36,3%). Al tempo stesso le vendite a valore sono, in generale, si positive ma con trend decisamente inferiori rispetto ai volumi. In generale, infatti, l'effetto deflattivo è pesante (soprattutto nelle pere). In ogni caso è da questi prodotti che deriva in larga misura il risultato complessivo.
Per i primi due agrumi in ranking (clementine/mandarini e limoni, rispettivamente alla quinta e alla sesta posizione) si osservano vendite a valore decisamente positive e una discreta inflazione.
Nell'ultima parte della classifica i prodotti hanno trend in contrazione, sia a volume che a valore  (a parte i kiwi), e con un peggioramento di questi mano mano che si scende di posizione. Ma questo è plausibile e di minore impatto dato che coinvolge più che altro prodotti a inizio/fine campagna.
Rimandiamo all'analisi sulle verdure per cercare di approfondire il perché di una performance meno intensa rispetto alla frutta.

Fonte: elaborazioni Monitor F&V Agroter
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