La frutta secca conquista i grandi chef

L'equilibrio tra dolce e salato stuzzica anche i palati "stellati". Ecco cosa propongono

La frutta secca conquista i grandi chef
In questo periodo dell'anno è sicuramente tra le protagoniste delle nostre tavole. La frutta secca, un po' per tradizione ma anche per semplice gusto, raggiunge il suo picco di gradimento durante le feste. Ma, a quanto pare, non si tratta di un picco temporaneo, piuttosto di un trend che va oltre l'effetto natalizio e che manifesta l'affermarsi della frutta secca nelle preferenze dei consumatori ed anche nei dati produttivi (vedi Italiafruit News del 10 dicembre)

Ma i consumatori non sono più gli unici ad essere ingolositi dalla frutta secca: anche la grande ristorazione, ormai, sembra aver carpito le sue potenzialità, tanto da destare l'attenzione di importanti testate giornalistiche nazionali, come il Corriere della Sera.

L'equilibrio dolce-salato dà versatilità

Quello proposto dai grandi chef è un approccio nuovo e decisamente interessante. La frutta secca ha dalla sua la straordinaria capacità di essere perfettamente equilibrata tra dolce e salato, prestandosi quindi a preparazioni che possono attraversare trasversalmente tutte le portate di un grande ristorante, dall'antipasto al dolce. Oltre, ovviamente, ad essere un potente mezzo di benessere per la salute, aspetto ormai centrale nella domanda dei consumatori.

Via dalle ciotoline...

La frutta secca da guscio, come noci, mandorle, arachidi, pistacchi e nocciole, ha smesso di ricoprire l'infausto ruolo della comparsa negli aperitivi, abbandonando le ciotoline e proiettandosi in un contesto completamente diverso, aiutata anche dal recente connubio commerciale tra aziende produttrici e grandi chef, personaggi dal ruolo mediatico sempre più importante, come gli "stellati" Antonino Cannavacciuolo ed Enrico Crippa o il maestro pasticcere Luca Montersino.


antonino cannavacciuolo
Lo Chef Antonino Cannavacciuolo

Nuova verve alla frutta disidratata

I frutti disidratati invece, come prugne, albicocche e fichi, vengono spesso utilizzati per accompagnare carne, pesce o formaggi stagionati. Il segreto degli chef, in questo caso, è "rivitalizzarli", ovvero reidratarli con vino, spumante o champagne. Oppure, dargli un tocco "glamour", come avviene per le bacche di Goji sempre più utilizzate nei cocktail alcolici o analcolici.

La frutta secca, quindi, è un esempio di come gusto e benessere possano trovare un perfetto compromesso che soddisfi aspettative di qualsiasi livello. E se non si ha un ristorante stellato sotto casa, basta impreziosire una semplice insalata con della granella di frutta secca  per apprezzarne la versatilità.

Copyright 2014 Italiafruit News