Reverse charge sull'Iva, la Gdo insorge: sarà un disastro

Pugliese: danno da 1,4 miliardi di euro, tre volte l'Art.62. Gasbarrino: colpo di grazia

Reverse charge sull'Iva, la Gdo insorge: sarà un disastro
“Il reverse charge sull’Iva avrà effetti tre volte più pesanti di quelli indotti dall’introduzione dell’articolo 62: una misura disastrosa”. Francesco Pugliese presidente dell'associazione della Distribuzione Moderna - cui aderiscono 900 retailers e 32.000 punti di vendita - e amministratore delegato di Conad, ha commentato così, sabato, la misura  prevista dalla legge di stabilità che estende alla Gd l’inversione contabile: da gennaio 2015 le imprese del settore non incasseranno più l'Iva (che sarà versata allo Stato direttamente dall'acquirente) ma dovranno chiederla a rimborso, con lunghe attese e crescenti difficoltà sul fronte della liquidità. Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes/U2 Supermercati, su twitter è andato giù ancora più duro: “Sarà il colpo di grazia per la Gdo; qualcuno ha spiegato ai nostri politici che senza retail questo Paese sarebbe andato a p…ane?



Sui rischi legati al  provvedimento, soggetto peraltro all'approvazione da parte dell'Unione Europea, Pugliese si era già espresso chiaramente in occasione della conferenza stampa di fine anno di Conad dello scorso 11 dicembre a Milano: “Se dovesse passare sarebbe, per Conad, una botta da 1,4 miliardi di euro, il triplo del danno cagionato dall’articolo 62”.

Ma quel è l'obiettivo dello Stato? L'amministrazione finanziaria punterebbe a recuperare ampi spazi di evasione applicando il regime del reverse charge a tutte le operazioni B2B messe in essere tra grande distribuzione e piccoli fornitori. In questo modo si sposterebbe l'obbligo di versamento dell'imposta sul valore aggiunto dalle piccole partite Iva alle grandi catene commerciali della distribuzione.


Mario Gasbarrino. Sopra, Francesco Pugliese

Per il quotidiano di Confindustria Il Sole  24 Ore, "la Gdo non è un settore particolarmente esposto alle frodi e si caratterizza per la presenza di operatori mediamente ben strutturati e non a rischio frodi, per cui l’impressione è che il reverse charge sia stato adottato più con un occhio alle politiche di bilancio che per vere esigenze di lotta alle frodi. Non a caso l'estensione del reverse charge alla grande distribuzione (introdotto nel corso dell'iter parlamentate della legge di stabilità) produrrebbe un miglioramento dell'indebitamento netto pari a circa 730 milioni di euro".

Il rischio? “Il reverse charge per la Gdo finirà per diventare un vero e proprio boomerang: inutile per contrastare fenomeni di frode (che non esistono), molto pericoloso per la stabilità delle imprese, grandi e piccole”.

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