Gioco di squadra e comunicazione per rilanciare i consumi in Europa

La ricetta del Fresh forum di Berlino, antipasto di Fruit Logistica. Premiato il retail Globus

Gioco di squadra e comunicazione per rilanciare i consumi in Europa
Frutta e verdura fanno bene, anzi benissimo, ma i consumi nel Vecchio Continente hanno il fiatone. Ecco allora che occorre alzare il tiro, cercare una sinergia ad ampio spettro tra politici, scienziati, medici, chef, esperti per un vero e proprio rilancio.

Questo il concetto principale emerso nel 34mo Fresh Produce Forum intitolato "Diet and nutrition in 2020 – What does the consumer really want?" ("Dieta e Nutrizione nel 2020 - Che cosa vuole realmente il consumatore?"), che si è svolto ieri pomeriggio nel Centro Congressi Internazionale - Icc di Berlino, consueto "antipasto" di Fruit Logistica e del suo programma convegnistico.

Il settore ortofrutticolo deve fare i conti con i nuovi bisogni dei consumatori - dalla dieta bio, vegetariana e/o vegana, ai prodotti on the go e surgelati on the go, fino ad arrivare ai fast food - senza dimenticare il ruolo chiave che svolgono diversi fattori esterni, come l'invecchiamento della popolazione, la modifica delle abitudini di consumo e dei formati di vendita al dettaglio.


Mirjam Hauser. Nella foto di apertura Rob Baan

Le presentazioni di Mirjam Hauser, senior researcher del Gottlieb Duttweiler Institute (Svizzera) e Rob Baan, direttore di Koppert Cress (Olanda), hanno fatto luce sulle attuali tendenze alimentari e su ciò che potrebbe essere richiesto dai consumatori in futuro.

Hauser, in particolare, si è soffermato sui nuovi trend nel settore food, che ha così riassunto: semplicità nell’offerta, servizio più importante del prodotto, informazioni mobile, tecnologia, sostenibilità, coinvolgimento del consumatore, ritorno al locale/regionale. Concetti "fotografati" da una delle sue slide, che proponiamo qui sotto:



“Proviamo a cambiare il modo con il quale guardiamo al cibo fresco e alla salute”, l’invito dell'altro relatore, Baan. “Se si raffrontano le cause di morte in Inghilterra tra il 1880 ed il 1997 si nota un aumento esponenziale dei decessi per tumori e malattie cardiovascolari. Parallelamente, negli Usa, si nota come dagli anni Ottanta ad oggi si sia registrata una crescita spaventosa nel tasso di obesità. Esaminando i fattori pericolosi per il cancro notiamo che un 30% è attribuibile a scorrette abitudini alimentari. Bisogna abbinare la ricerca medica alle ricerche sui benefit dell’ortofrutta. Perché i consumi calano ma vi è sempre più attenzione agli aspetti salutistici”.
Per Baan sarebbe necessario stimolare questo percorso virtuoso unendo, nei governi, le funzioni del ministero della salute con quello dell’agricoltura. “È necessario un piano per aiutare le nuove generazioni ad invecchiare in salute”, ha aggiunto. Il relatore, infine ha citato il programma “Dutch Cuisine”, punto d’incontro tra produttori, chef e nutrizionisti.



I due speaker hanno poi preso parte ad un tavola rotonda moderata da Kaasten Reh di Fruchthandel Magazin, cui ha partecipato come unico rappresentante italiano il managing director di Italiafruit News e Agroter Roberto Della Casa, che ha illustrato la nuova piramide alimentare (slides sopra) e presentato anche in terra tedesca i dati della prima ricerca sulla correlazione fra consumo di frutta e verdura e spesa sanitaria realizzata da Agroter tramite il Monitor Ortofrutta incentrato sull’area Salute&Benessere.

Cambiare regole e fare del buon marketing per rilanciare i consumi

Della Casa (foto sotto), protagonista di un serrato e brillante botta e risposta con Baan, ha sottolineato che per affrontare il calo di consumi striscianti occorre cambiare regole e fare del buon marketing, segmentando i prodotti ma anche i messaggi lanciati al consumatore parlando di funzione d'uso, spiegando come e quando è ideale mangiare frutta e verdura. Perché, in sostanza, il settore ha un problema di budget, ma anche di competenze.



I problemi del settore ortofrutticolo italiano, legati anche al misunderstanting inerenti il concetto di dieta mediterranea, hanno suscitato molto interesse nella platea, soprattutto dopo che Della Casa ha illustrato la ricerca dell'Osservatorio Agroter da cui emerge che un aumento dei consumo di 200 grammi al giorno di ortofrutta porterebbe ad un risparmio della spesa sanitaria per le sole malattie cardiovascolari (prima causa di morte in Italia) di 1,5 miliardi di euro all’anno.

L'ortofrutta è salute

Se il calo dei consumi negli ultimi 15 anni non fosse accaduto si sarebbero potuti risparmiare ben 3,4 miliardi di euro oltre a prevenire 52.000 potenziali decessi da patologie cardiovascolari. Sempre secondo i dati elaborati dall'Osservatorio Agroter, invertire il trend decrescente e ritornare ai consumi di 15 anni fa (361 grammi di ortofrutta/giorno pro-capite), porterebbe, nei prossimi 8 anni, a risparmi collegati alle spesa sanitaria per le sole patologie cardiovascolari quantificabili in 3,3 miliardi di euro, mentre se si raggiungesse il traguardo più ambizioso, quello dei 503 grammi (+200 grammi) sempre nello stesso lasso di tempo, si potrebbe cumulare un risparmio di ben 8,9 miliardi di euro.

In definitiva con un incremento di 200 grammi di consumo procapite di ortofrutta al giorno, si potrebbe ridurre la spesa sanitaria annuale a nove zeri solo per le cardiopatie e, contemporaneamente, salvare le vite di decine di migliaia di italiani. 



Tra gli altri partecipanti alla tavola rotonda, il direttore della sementiera Bejo Samen (Germania) Pieter Gabriëls, che ha posto l'accento sulla necessità che si punti alla qualità delle sementi e al sapore dei prodotti più che alla resa, il responsabile ortofrutta di Globus Hypermarket Holding (Germania) Hans-Jürgen Kirsch, che ha lamentato la mancanza di forniture in grado di far compiere all'ortofrutta l'auspicabile salto di qualità e la ricercatrice di GfK Laura Kopka; questi ha riferito l’opinione dei consumatori tedeschi sui reparti ortofrutta nei Pdv al dettaglio (assortimento, servizio, prezzo, atmosfera): migliore in classifica generale è Globus, seguito da Edeka e Tegut. Globus risulta al top per rapporto qualità/prezzo, scelta nell’assortimento, fiducia nell’insegna, esperienza positiva in Pdv, offerta convenience. Tra i discount trionfa Lidl, soprattutto per il rapporto qualità prezzo), davanti ad Aldi e Netto.

E proprio a Globus è stato consegnato il "Fruchtandel Magazin Retail Award", in virtù dei risultati emersi dalla ricerca di mercato condotta da GfK sui reparti ortofrutta delle principali catene distributive in Germania.

Consumi di frutta in calo in Germania nel 2014

Come è emerso sempre ieri a Berlino alla vigilia dell'apertura di Fruit Logistica 2015, i consumatori tedeschi hanno comprato nel 2014 circa 85 chili di frutta a famiglia, il 2% in meno dell'anno prima, spendendo circa il 5% meno. Mele, banane e arance sono stati i frutti più venduti in Germania, ma solo il frutto tropicale non ha perso quote. In netto calo la vendita di uva. Tra i pochi prodotti in progresso le pere.

Va meglio alle verdure: con 70,3 chilogrammi, il consumo è aumentato di quasi il 2%, anche se la spesa è diminuita di circa l'1%. Pomodori, carote e cipolle i tre prodotti più gettonati: tutti hanno subito un lieve calo nel volume degli acquisti. Tassi di crescita significativi sono stati vicreversa emersi per cetrioli e peperoni. Il più alto incremento è stato registrato dagli asparagi, che hanno beneficiato di un abbondante raccolto nazionale.

Questo il dettaglio degli acquisti di ortofrutta nelle famiglie tedesche in volumi:
Per la frutta: mele 18,5 kg, banane 15,6 kg, arance 9,3 kg, clementine/mandarini 6,6 kg, uva 4,8 kg, fragole e meloni 4,4 kg, pere 3,2 kg, nettarine 3 kg, ananas 2,1 kg.

Per gli ortaggi: pomodori 11,4 kg, carote 8,3 kg, cipolle 7,5 kg, cetrioli 7,4 kg, peperoni 5,9 kg, lattuga iceberg 3,1 kg, asparagi 2,4 kg, cavolfiori 2 kg, porri e zucchine 1,7 kg.

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