Agribologna «spinge» per la IV gamma di frutta alle casse

Mariani ci illustra le novità: nuovi pack e mix, linea top con frutta Igp, verdure take away

Agribologna «spinge» per la IV gamma di frutta alle casse
Il mercato italiano della IV gamma di frutta rimane una nicchia (si veda la nostra notizia) se raffrontato ad altri Paesi del mondo, come la Gran Bretagna, dove i retailer stanno mano a mano togliendo gli snack spazzatura nei pressi delle casse. Analizziamo questo tema "caldo" con Paolo Mariani, Responsabile Marketing di Agribologna, che offre specialità di IV gamma a marchio "Fresco Senso".

Se una decisione di questo tipo fosse seguita da qualche grande gruppo italiano della GDO, il mercato della frutta di IV gamma potrebbe a suo avviso riuscire a spiccare finalmente il volo? E dove potrebbe arrivare idealmente? Crede che in pochi anni anche l'Italia possa seguire tale esempio, o è una "battaglia persa" (troppo forti i marchi dolciari) a priori?
Credo che questa nuova proposta di posizionamento del prodotto, aiuti sicuramente la propensione all'acquisto di frutta tagliata già pronta per il consumo.
L'elemento salutistico è uno di quei fattori chiave che determinano l'impulso all'acquisto della frutta. Sostituire i classici snack a base di zuccheri altamente calorici con snack freschi e salutari come barrette d'ananas, o confezioni di macedonie o frutta singola e perché no con prodotti unici come il Duetto Mix dove in unica confezione si può trovare frutta fresca e yogurt naturale,  possono essere valide alternative, salutari e gustose. Anche il packaging ha un ruolo fondamentale in quanto un prodotto ad alto contenuto di servizio, destinato soprattutto ad essere consumato fuori casa, facilita la propensione all'acquisto.

Oggi penso che con queste premesse, i responsabili di acquisto che sono principalmente donne, siano incentivati a modificare le loro scelte, per loro e per le loro famiglie. 
Ovviamente solo le grandi catene della GDO possono sostenere e guidare una modifica del consumo di questa tipologia di prodotto e credo che se questo riposizionamento fosse perseverato con convinzione e sostenuto da un adeguato supporto comunicativo, l'Italia potrebbe raggiungere in pochi anni volumi di vendita soddisfacenti. Certo, solo questo non basta, va ripensato anche il posizionamento del prodotto nel normale scaffale della frutta già pronta. Pensiamo che anche formule di frigoriferi brandizzati, possano contribuire ad una lettura più chiara ed incisiva della proposta, così da incentivare i consumi ed attestarci a medie europee.



Quale sviluppo prevedete per il vostro brand Fresco Senso nel 2015? E su quali ambiti lavorerete con maggiore enfasi?
Il 2015 sarà un anno dove Fresco Senso si concentrerà su questi temi:
  • innovazione di pack con contenitori salva freschezza richiudibili
  • nuova frutta ancora non utilizzata per il settore della IV gamma e nuovi mix che puntano a valorizzare non solo il gusto ma anche l'accostamento dei colori della frutta
  • nuova linea top di gamma dove si utilizzerà anche frutta IGP tipica italiana
Inoltre quest'anno Fresco Senso sta lavorando anche su un progetto a base di verdure in confezioni take away.



Tra l'altro, grazie al negozio "Sbuccio" del Mercato di Mezzo a Bologna (riaperto l'11 aprile 2014), riuscite a testare direttamente i gusti dei cittadini bolognesi relativamente ai preparati di frutta, ortaggi e verdure fresche (spremute, frullati, macedonie, insalate, menù completi, ecc.). Che bilancio potete trarre sinora da questa idea imprenditoriale? Pensate di poter riproporre il concept in altre città e/o contesti simili al rinnovato "tempo del cibo" di Bologna?

Sbuccio rappresenta per Fresco Senso un laboratorio di idee, dove con velocità si riescono a testare nuove proposte e immediatamente raccogliere il parere del consumatore.
Nel corso di questi mesi sono stati ascoltati molti consigli dai consumatori e testate nuove ricette con modalità di consumo e trasformazione diverse; questo sarà sicuramente una base di lavoro per le prossime proposte di Fresco Senso che, in parte, stiamo già pianificando per il prossimo anno.
Per ora Sbuccio resta quello che abbiamo detto e cioè un punto di contatto diretto con il consumatore finale. Eventuali decisioni di sviluppare il brand in altre città sono rimandate al 2016.
 


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