Granata: la NewCo Pera può far meglio di Melinda. Ecco come

Ieri la presentazione del progetto in Agrintesa: i nodi cruciali. Le criticità non mancano

Granata: la NewCo Pera può far meglio di Melinda. Ecco come
Pericoltori di tutta Italia, unitevi! E' questo lo slogan che riassume l'intervento di Luca Granata, ex Dg di Melinda, durante il convegno dal titolo "P.E.R.A.: un progetto strategico per la pericoltura italiana" che si è tenuto ieri presso lo stabilimento Agrintesa di Castelfranco Emilia (Modena).

Come anticipato pochi giorni fa da ItaliaFruit, (clicca qui per leggere l'articolo), l'ex-direttore di Melinda sta incontrando tutti i produttori di pere per proporre loro di entrare nella NewCo "P.E.R.A.", acronimo di Pericoltori Emiliano Romagnoli Aggregati, nome che già di per sè evidenzia come il progetto cerchi di concentrare la distribuzione del prodotto. Granata è stato preceduto da relatori che hanno spiegato alla platea i motivi tecnici ed economici alla base dell'iniziativa.

Stefano Soli: alta concentrazione della produzione...

   
Nella foto Stefano Soli, direttore marketing Alegra.

Dopo i saluti di rito del padrone di casa, ovvero il presidente di Agrintesa Raffaele Drei, ha preso la parola il direttore Marketing di Alegra Stefano Soli, che ha analizzato la pericoltura mondiale a 360 gradi.

Esaminiamo i numeri che evidenziano la forte concentrazione produttiva di questa coltura: su 700.000 tonnellate prodotte in Italia, 500.000 (65% circa) sono appannaggio dell'Emilia Romagna, concentrate fra l'altro nelle 4 province di Modena, Ferrara, Bologna e Ravenna. Inoltre, circa il 50% della produzione è data da un'unica varietà, ovverosia, l'Abate Fétel. E' evidente come un paragone Golden/Val Di Non sia lapalissiano. In conclusione la pera, oltre ad essere il quarto frutto più consumato in Italia, detiene un indice di penetrazione (numero di famiglie che acquistano il prodotto pera almeno una volta l'anno) pari al 90%, dato che sottolinea come questo frutto sia conosciuto da tutti gli italiani. 

....ma poca nella commercializzazione

Tuttavia vi sono alcuni punti critici. Primo fra tutti la scarsa aggregazione che alimenta lotte fratricide sul mercato interno, da cui consegue poi la scarsa competitività all'estero, dove subiamo la concorrenza di Belgio ed Olanda in particolare, e perfino del Portogallo, che ci ha letteralmente rubato il mercato Inglese con la pera Rocha. Per giunta, senza considerare il  calo cronico dei consumi di ortofrutta, è scoraggiante notare come la pera sia acquistata prevalentemente dai consumatori over 55. Dalle criticità nascono però le opportunità: "ci sono alcuni aspetti fondamentali – ha spiegato Soli – come cultura, emozione, nutrizione, territorio e funzionalità che, se correttamente sviluppati, possono dare un forte impulso al comparto, a patto che ci sia una regia comune, e non un'armata brancaleone come è accaduto fino ad ora".

Luca Granata: NewCo P.E.R.A., un progetto aperto a tutti


Nella foto la slide con i promotori della Newco P.E.R.A.

Dopo l'inquadramento di Soli, Luca Granata ha illustrato la filosofia che sta dietro al progetto P.E.R.A. "Ho scelto di fare questo progetto - ha spiegato - perché con la pera è possibile creare una realtà addirittura superiore a Melinda, in quanto il controllo pressochè totale della produzione consentirebbe di determinare il prezzo, cosa attualmente impossibile. Tuttavia occorre un cambio di mentalità non indifferente, infatti si deve passare dall'"IO" al "NOI", poiché solo unendo le forze è possibile ridare slancio al settore".

I punti focali del progetto sono chiari:
  • Massimizzazione del reddito dei produttori => + 10% in termini di PLV fin dal primo anno, a parità di Cultivar e produttività ad ettaro;
  • Concentrazione dell'offerta => un unico ufficio commerciale adibito alla vendita di tutte le pere, che innescherebbe un circuito virtuoso:
  1.     Minor concorrenza nel mercato interno;
  2.     Più competitività nell'export;
  • Creazione di economie di scala;
  • Individuazione di un marchio forte che crei valore aggiunto.

A livello teorico tutto è facile e condivisibile, ma in pratica ci sono aspetti tecnici che potrebbero creare alcune difficoltà, soprattutto per le aziende più strutturate. Queste infatti dovrebbero:
  • Condividere lo storico delle vendite;
  • Consegnare il 100% della produzione alla NewCo;
  • Far fatturare in toto alla NewCo;
  • Affidare le vendite ad un "sales team"  creato ad hoc.
In sostanza, ogni soggetto che entri non potrà più vendere pere per conto proprio.

Aspetti critici


Nella foto slide dei principali gruppi prodotturi di pere.

Ad oggi all'interno della Newco sono presenti 200.000 tonnelate di pere, circa un un quarto del totale, ma è fondamentale coinvolgere tutti i 18 grandi produttori veneti/emiliano romagnoli che da soli producono 400.000 tonnellate. In particolare, si evidenziano almeno un paio di problematiche:
  • Il progetto è promosso da Luca Granata, riconducibile però ad ApoConerpo, società promotrice del progetto, per cui agli occhi di qualcuno potrebbe non risultare super partes;
  • Grandi produttori si ritroverebbero ad essere alleati nelle pere, ma competitor in altri segmenti (pesche, kiwi ecc.) e potrebbero nascere delle tensioni.
Tutti problemi risolvibili, ma se fino ad ora non ci si è riusciti, qualche problemino l'ex direttore di Melinda potrebbe averlo.

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