Ferrero crede nelle nocciole toscane

Firmato un protocollo con Regione e Ismea per arrivare a 5 mila ettari entro il 2020

Ferrero crede nelle nocciole toscane
Più nocciole in Toscana con l'obiettivo di arrivare a 5 mila ettari di coltivazioni entro il 2020. E' questo l'oggetto del "protocollo d'intesa per lo sviluppo della corilicoltura in Toscana",
firmato nei giorni scorsi a Firenze tra la Regione Toscana, l'Ismea (istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) e la Ferrero Trading Lux Sa, società operativa del gruppo Ferrero attiva nel settore dell'approvvigionamento a livello internazionale delle materie prime, tra cui le nocciole, necessarie alla propria produzione.

A firmare il protocollo sono stati l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori, il presidente di Ismea, Enzo Castiglione e Lucio Gomieri, Global organization director di Ferrero Trading Lux. Il protocollo fa seguito ad un precedente protocollo sottoscritto da Ismea e Ferrero Trading Lux al fine di promuovere lo sviluppo qualitativo e quantitativo della filiera della coltivazione e lavorazione della nocciola italiana attraverso attività di cooperazione. Con il nuovo documento, si legge nel protocollo, "le parti manifestano la propria disponibilità a sviluppare, promuovere e sostenere la corilicoltura della regione Toscana, favorendo la creazione ed il consolidamento di una efficiente filiera agroindustriale corilicola, realizzando azioni volte alla promozione di uno sviluppo sostenibile".

La Regione Toscana contribuirà a sostenere il settore attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, Ismea metterà a disposizione le prorie competenze e Ferrero si renderà "disponibile a cooperare per lo sviluppo della corilicoltura, anche tramite la stipula di contratti di fornitura con gli agricoltori toscani" recita il protocollo. L'obiettivo è quello di "raggiungere un incremento significativo della superficie di terreni coltivati a nocciolo all'interno della regione Toscana", e la cifra scritta nel documento è di 5 mila ettari entro il 2020.

Le parti hanno condiviso una serie di linee di azione che vanno dalla formazione e assistenza tecnica per gli agricoltori, allo sviluppo della cooperazione e aggregazione all'interno della filiera, per fornire supporto ai produttori agricoli e assicurare la gestione di tutte le fasi della produzione, con particolare riferimento alla fase della post raccolta.
Altri azioni comuni sono:
  • lo sviluppo del settore vivaistico per la produzione di piante di qualità
  • il supporto per l'uso degli strumenti di incentivazione regionale, nazionale e comunitari e per i servizi forniti da ISMEA
  • la creazione di nuove aziende corilicole e la riconversione di quelle esistenti
Si è inoltre concordato di coinvolgere tutte le istituzioni, gli enti locali, le associazioni di categoria, i centri di ricerca, le università e tutti i soggetti che a vario titolo possano contribuire e possano essere interessati allo sviluppo della coltura di nocciolo in Toscana.

Il protocollo prevede, infine, i seguenti passaggi operativi:
  • Identificazione e mappatura delle aree più vocate alla coltivazione del nocciolo in Toscana
  • identificazione delle varietà più adeguate alle condizioni agro-climatiche del territorio
  • definizione di un piano di sviluppo del settore vivaistico locale per l'approvigionamento di piante certificate
  • seminari e attività di consulenza sulla coltivazione del nocciolo
  • informazione degli agricoltori sugli strumenti (finanziari, economici e di consulenza) di ISMEA e definizione di strumenti contrattuali di fornitura e acquisto, di medio lungo periodo con il coinvolgimento di Ferrero per fornire supporto ai produttori in relazione al rischio d'impresa e favorendo l'accesso al credito per gli investimenti.
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