Expo, 150 ristoranti. Farinetti: già serviti 36 mila pasti

Expo, 150 ristoranti. Farinetti: già serviti 36 mila pasti
Oscar Farinetti promuove l’Expo. Sono passati pochi giorni dal via alla kermesse, ma per il fondatore di Eataly il bilancio è positivo, senza sé e senza ma: “Sta andando benissimo, siamo contentissimi, felici e apprezzati”, ha detto ieri a margine della presentazione del progetto di Ferrero Kinder+Sport al sito Expo. “Da venerdì abbiamo servito nei ristoranti regionali 36 mila pasti, tutte le regioni hanno lavorato molto bene".  È la cucina ligure quella più richiesta in questi giorni secondo Farinetti, che ha voluto commentare anche le polemiche sui prezzi troppo cari nei punti ristorazione di Expo. "Qui con sei, sette euro si può mangiare cibo di qualità", ha detto.

Secondo Il Corriere della Sera online però, mangiare nei ristoranti regionali di Eataly - a metà del Decumano - non è proprio a buon mercato: un piatto di risotto cacao e pepe costa 13 euro, le lasagne 10, tre pezzi di polenta e baccalà vengono 16 euro. In generale, i listini di molti ristoranti non sono esattamente low-cost.

Chi rinuncia a sedersi può risparmiare con lo street food. Esempio: per un piatto peruviano di quinoa, pollo e pomodorini, con acqua e caffè, bastano 10 euro.

La cooperativa italiana di ristorazione (Cir food), concessionario ufficiale di Expo, offre poi pranzi e cene a prezzi calmierati: un’insalatona con bibita e dessert a 10 euro, un piatto di pasta con pomodoro e basilico fresco a 5, un kid toast a 7. 

Complessivamente a Expo la scelta è tra 150 ristoranti, bar, corner food & beverage, chioschi e furgoncini street food: non a caso l’evento viene promosso come "il più grande ristorante del mondo".

“E’ il più bel non-luogo della storia dell'umanità”, l’ha definito ancora Farinetti. “E' straordinario e per me vale biglietto anche solo il padiglione zero, un pugno nello stomaco sano". Il patron di Eataly si è anche detto stupito dell’affluenza ("non mi aspettavo coì tanta gente") e a proposito delle polemiche ha invitato ad "ascoltare chi protesta". "In Italia - ha concluso - è un momento in cui i gufi sono tanti; è normale che di fronte a un grande evento ci siano dei contrari. Il 90% di chi è contro l'Expo è però brava gente e va ascoltata".

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