Con Viviana parte l'operazione di rilancio dell'uva

Presentato ieri nel dettaglio il progetto inclusivo promosso da Italia Ortofrutta

Con Viviana parte l'operazione di rilancio dell'uva
Un progetto "inclusivo" che parte dal basso pensato per distinguere e dare valore aggiunto alla migliore uva da tavola italiana, prolungare la presenza sui mercati, raggiungere con successo la grande distribuzione e, perché no, “intercettare” i finanziamenti europei che premiano l’aggregazione: è “Viviana, l’uva italiana”, presentata ieri pomeriggio alla fiera Fruit Innovation in un’affollatissima conferenza stampa. 

A spiegare nel dettaglio l’iniziativa finanziata dall’Unione Europea e promossa da Italia Ortofrutta- Unione Nazionale e lanciarne ufficialmente format e brand, c’era il direttore dell'Unione Vincenzo Falconi con Massimo Agostini, caposervizio de Il Sole24ore-Agrisole e tre produttori di uva da tavola: Salvatore Fisicaro, Teresa Diomede e Michele La Porta.

Viviana, è stato spiegato, punta a stimolare la sinergia tra operatori del settore uva da tavola per promuovere la competitività e la qualità dei prodotti immessi nel mercato. Sono 12 le Organizzazioni di Produttori (Op) di Puglia, Sicilia e Basilicata che hanno deciso di aderire al progetto, pronte a riconoscersi e farsi conoscere dal mercato tramite un marchio comune, tutte provenienti da territori vocati alla coltivazione di questo particolare prodotto. Una scelta di valorizzazione del settore, che cerca di opporsi con una strategia di inclusività alla forte crisi che da qualche anno lo attraversa.



Citando gli ultimi dati Ismea, Agostini ha sottolineato come le esportazioni italiane di uva da tavola nell'ultimo anno siano calate del 12% con danni per 30 milioni di euro: “Questa nuova e unica iniziativa punta sull'aggregazione dei produttori i quali abbandonano gli individualismi in nome di un marchio comune. Da qui può partire la risposta del settore”.

Anche i consumi interni, negli ultimi anni, sono calati: di qui il tentativo di rilancio.  “Cultura di prodotto, inclusività, valorizzazione: sono questi i perni che reggono l’intero progetto - ha detto Falconi dopo aver spiegato la genesi del nome Viviana, frutto di un'approfondita analisi e condivisione -. La crisi economica ha attraversato il nostro settore in maniera capillare, per questo è necessario creare nuovi valori, rendendo visibile il prodotto attraverso un marchio unico in grado di comunicare al consumatore informazioni utili ad accrescere il valore dell’uva da tavola. I produttori che hanno deciso di partecipare al progetto immettono sul mercato uva di prima scelta, superando così la criticità legata alla frammentazione dell’offerta. Il marchio Viviana riunisce alcune delle migliori organizzazioni esclusivamente italiane di produttori per sviluppare nuove relazioni con la Gdo in un’ottica di partnership. Le Op coinvolte infatti sono in grado di fornire un approvvigionamento costante sia dal punto di vista temporale che di qualità, valori che certamente possono contribuire alla fidelizzazione del cliente".



Durante la conferenza stampa è stato proiettato un video con le dichiarazioni del presidente di Adm e Ad di Conad Francesco Pugliese che loda l'iniziativa sottolineando l'importanza di garantire distintività e gusto alla frutta italiana.

Viviana in numeri

- totale superficie coltivata: 4.656 ettari
- quantità di uva da tavola prodotta: oltre 120.000 tonnellate
- valore della quantità prodotta: oltre 110.000.000 euro (50% export)
- 351 produttori


Le organizzazioni protagoniste

1. A.Bio.Med
2. Agricola Hortoitalia
3. Agritalia
4. Apoc Salerno
5. Assofruit Italia
6. Eredi Pietro Di Donna
7. Frutta più
8. Pugliaviva
9. Ecofarm
10. Consorzio Fonteverde
11. Opi Sicula
12. Tarulli

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