Israele: volumi inferiori per l'export di uva da tavola

Si predilige il mercato interno perché più remunerativo. A breve i primi raccolti

Israele: volumi inferiori per l'export di uva da tavola
La stagione dell'uva da tavola in Israele è ai nastri di partenza, con i primi carichi che raggiungeranno presto Europa e Russia. Tuttavia, sembrerebbe che quest'anno i produttori locali abbiano deciso di conferire più prodotto al mercato interno, stanchi dei prezzi poco remunerativi sui mercati esteri.

Come riferisce Eitan Zvi, Vice president marketing di Galilee Export, a FreshFruitPortal, le recenti temperature hanno creato le condizioni ideale per la maturazione dei frutti, dopo una primavera decisamente fredda. "I grappoli hanno un ottimo aspetto al momento. Abbiamo avuto una delle primavere più fredde degli ultimi cinque anni e questo ha causato un ritardo della produzione di una settimana. Per cui, la raccolta dovrebbe cominciare a breve con piccoli volumi, per avere poi un aumento verso la fine del mese".

Per quanto riguarda la Galilee Export, si tratta principalmente di varietà precoci di Early Sweet, Flame Seedless e Dan Ben Hannah, per un volume totale che sarà di circa 1.000 tonnellate.

Quest'anno i volumi dovrebbero essere leggermente inferiori, soprattutto a causa della decisione di molti produttori di uva da tavole che, stanchi dei prezzi troppo bassi sui mercati esteri, hanno puntato sul mercato interno, dove i prezzi sembrano essere più favorevoli al momento.

Una situazione confermata anche da Gil Givoni, General manager di Aviv Fruit Ltd. "Se guardiamo indietro agli anni passati, quando raggiungevamo le 15.000 tonnellate di export, troviamo una grossa differenza rispetto ai volumi previsti quest'anno, decisamente meno significativi rispetto al solito. Il motivo? – aggiunge Givoni – I produttori si sentono più sicuri a conferire il prodotto sul mercato interno, perché ci sono prezzi migliori e perché non richiede enormi investimenti".

Givoni, inoltre, si sofferma sulle possibilità fornite dai Paesi africani: "Là non hanno delle strutture di conservazione adeguate, per cui necessitano di varietà che abbiano una lunga shelf-life, come la Red Globe".

Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News. Tutti i diritti riservati.