Mercati Associati punta su qualità e... marchio

Mercati Associati punta su qualità e... marchio
Comunicare la qualità e sostenere tipicità e tradizione dei prodotti agro-alimentari italiani: sarà questo uno dei punti cardine del programma di Mercati Associati annunciato dalla presidente Erminia Perbellini giovedì 21 maggio, a Fruit Innovation. L'occasione è stata la tavola rotonda che si è tenuta alle 15, all'interno dello stand dell'associazione sul tema: Il valore della tipicità dei prodotti agro-alimentari italiani. La sfida della qualità. 

5 nuovi mercati hanno aderito a Mercati Associati
Il Focus è stato preceduto dal consiglio di amministrazione di Mercati Associati. Nel Cda Perbellini ha dichiarato che l'impegno della sua presidenza è quello di considerare tutti i mercati aderenti come aventi pari dignità e di valorizzare ciascuno, adottando una strategia di azione che tenga conto delle realtà e delle esigenze effettive per dar vita a iniziative condivise che diano più forza alle richieste dei mercati stessi e creino nuove opportunità. "Vogliamo intensificare le nostre relazioni interne ed esterne, con una costante attività di comunicazione che ha il suo strumento strategico nel nuovo sito dell'Associazione - ha sottolineato la presidente nella sua relazione-. Faremo conoscere la realtà dei mercati e offriremo servizi e consulenze su specifici problemi gestionali. La nostra strategia di rete piace: abbiamo il piacere di annunciare l'ingresso dei mercati di Fasano, Lecce, Vignola, Novara e Siziano". 

La qualità: un tema trasversale ai mercati
"Oggi parleremo di qualità e tipicità – ha esordito nella sua introduzione della tavola rotonda la presidente Perbellini - temi che stanno molto a cuore a noi di Mercati Associati, perché sono di fatto trasversali a tutti i mercati rappresentati, essendo indipendenti dalla dimensione dei mercati stessi e dalla quantità dei prodotti trattati. Qualità e tipicità interessano tutti i mercati italiani, perché la produzione dei prodotti alimentari tipici è un mosaico di tessere che contribuiscono a costruire quel modello di qualità noto come ‘brand Italia'. Un brand che ha proprio nell'alimentazione un fiore all'occhiello che Expo sta mostrando al mondo." 

I relatori
Il tema è stato dibattuto da qualificati relatori: Ermanno Comegna, consulente esperto di economia agro-alimentare e di politiche agricole; Marco Dalla Rosa, ordinario di Tecnologie Alimentari dell'Università di Bologna e direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale; Isabella D'Adda, direzione marketing di Certiquality. Ne hanno discusso Valentino di Pisa, presidente di FedagroMercati, Pietro Cernigliaro presidente di Andmi ed Erminia Perbellini. Si è trattato di un interessante e vivace focus coordinato dal giornalista Massimo Agostini di Agrisole - Il Sole 24 Ore

Le sorprese della qualità
Considerate generalmente soltanto un settore di nicchia, per quanto nobile, dei prodotti alimentari italiani, la tipicità e la qualità, ad un'analisi più attenta al dato, rivelano una realtà diversa, meno elitaria e per certi aspetti sorprendente. I dati forniti da Ermanno Comegna meritano di essere valutati con attenzione.  Il sistema agro-alimentare della qualità manifesta in Italia dinamismo e vivacità, anche in tempi di crisi. Mentre i consumi alimentari nel complesso sono indietreggiati negli ultimi anni, la domanda di prodotti di qualità è cresciuta. Si prenda, ad esempio, il caso delle produzioni biologiche: l'ultimo rapporto COOP sui consumi e sulla distribuzione ci informa che, dal 2000 al 2014, il fatturato bio della GDO è quadruplicato ed oggi si attesta sui 700 milioni di euro, pari al 2% del totale. Da 6 anni, il biologico cresce a doppia cifra. Il mondo agricolo e l'industria alimentare mostrano di essere abili e pronti a cogliere l'opportunità legata alle produzioni di qualità, le quali creano più valore aggiunto, fidelizzano il consumatore e sono esportati in volumi crescenti sul mercato internazionale.  

Il pianeta qualità

L'Italia è al primo posto al Mondo per numero di prodotti con indicazione geografica (DOP e IGP). Ad oggi i riconoscimenti sono saliti a 304, di cui 112 appartengono al settore ortofrutticolo.  Il rapporto di valutazione ISMEA -MIPAAF sui risultati raggiunti con i programmi operativi delle organizzazioni dei produttori (OP) della frutta e ortaggi ha rilevato che la quota di prodotti di qualità certificati e garantita ha raggiunto il 65,3% nel 2010, aumentando di circa 20 punti percentuali rispetto al 2008. 

Oggi, si stima che oltre i 2/3 delle produzioni commercializzate dalle OP ortofrutticole italiane appartengono al sistema della qualità (DOP, IGP, biologico, certificazioni provate, produzione integrata).  

Europa e qualità
L'Unione europea ha abbandonato da qualche anno il classico atteggiamento di indifferenza rispetto al tema della qualità in agricoltura e nell'agro-alimentare, molto caro, invece, all'Italia ed agli altri Paesi mediterranei. Oggi la qualità è uno dei temi di punta, insieme all'innovazione ed alla sostenibilità, per lo sviluppo della filiera agro-alimentare.  La tutela e la protezione a livello internazionale delle indicazioni geografiche è divenuto uno dei punti fermi della politica commerciale dell'unione europea, come dimostrano i 17 accordi bilaterali sottoscritti in tutti i continenti e la sensibilità con la quale la materia è trattata nell'ambito del negoziato con gli Stati Uniti per l'accordo TTIP. 

Il dibattito
Sollecitati dalle puntuali domande di Massimo Agostini, i relatori hanno portato contributi interessanti su vari fronti. Il tema della sicurezza della qualità dei prodotti è stato approfondito dal prof. Marco Dalla Rosa. Oggi la qualità viene indagata e certificata in laboratorio. Grazie a sofisticate tecniche di analisi chimico-fisiche e biologiche, è possibile mappare la tracciabilità oggettiva del prodotto e del suo rapporto con il territorio sotto il profilo molecolare e non solo documentale. Anche il sapore può essere riconosciuto e "oggettivato" in laboratorio. Frodi e contraffazioni sono un rischio, ma limitato dalle buone prassi per il controllo della qualità applicate    nei nostri mercati, dove la qualità è più garantita quando la filiera è corta e il prodotto arriva dal territorio.  Un importante impulso al controllo della qualità verrà dalla convenzione firmata da FedagroMercati con Certiquality annunciata dal presidente Valentino di Pisa, convenzione che potrà essere estesa a Mercati Associati che valuterà la proposta nel prossimo Cda. 

"I mercati devono garantire i consumatori e la qualità dei prodotti – ha chiarito Di Pisa -. I controlli ci sono e i prodotti italiani sono sani. Avremo un marchio di qualità per i prodotti che escono dai mercati. Un marchio per informare i consumatori e impedire che la disinformazione cavalcata in alcune occasioni dai media getti un ingiustificato discredito sui mercati". "La certificazione di qualità ha valore quando è affidata a un ente terzo, ha sostenuto Isabella D'Adda di Certiquality -. Valideremo le buone prassi e gli operatori avranno a disposizione un disciplinare. La certificazione è strategica per il futuro dei mercati, ma lo è anche perché mette al riparo dal rischio. Chi è certificato, conosce la catena della qualità e dispone di strumenti per verificarla, dimostrando che l'eventuale problema del prodotto non è stato determinato da una sua carenza o inosservanza".

"Colgo l'esigenza di fare sistema – ha evidenziato il presidente Andmi Pietro Cernigliaro -. Dobbiamo fotografare le esigenze della qualità e fare una progressiva marcia comune per difenderla e promuoverla. Noi direttori dei mercati siamo la figura su cui grava l'onere dell'applicazione delle norme iginico-sanitarie e della complessa, talvolta persino conflittuale, normativa vigente. Da parte di operatori e gestori dei mercati vi è l'esigenza che si promuova la cultura dell'utilizzo del prodotto tipico e di qualità. Il consumatore è elemento trainante e deve essere aiutato a capire che questi prodotti sono più cari, ma danno un ritorno non solo in termini di sapore, ma anche di sicurezza alimentare. Spero che lo sforzo comune di Mercati Associati, FedagroMercati e Andmi produca a breve vantaggi". 

L'obiettivo di Mercati Associati
"Sappiamo che l'opportunità rappresentata dai prodotti tipici e di qualità che necessariamente risultano più costosi sia all'acquisto che alla produzione, considerati i vincoli e i controlli che devono rispettare, non è ancora sfruttata in tutte le sue potenzialità. Molto ancora potremo fare per costruire una domanda consapevole da parte dei consumatori, sia italiani che stranieri e per offrire ai produttori e agli operatori che commercializzano le tipicità e la qualità il supporto necessario a dare impulso alle vendite. Mercati Associati lavorerà su questo obiettivo con un proprio programma e in collaborazione con i partner FedagroMercati e Andmi".

Fonte: Ufficio Stampa Mercati Associati